mercoledì 13 ottobre 2010

Il Circolo "Franco Fortini" ...

Il Circolo "Franco Fortini" si riunisce ogni due settimane, di mercoledi' sera, in una vecchia sede dell'ARCI. La loro attivita' principale consiste nel prendere le distanze, in quanto ebrei, dalle politiche genocide dello Stato di Israele. Sono tra i principali promotori del boicottaggio di Israele e si impegnano a promuovere una soluzione giusta umanitaria del conflitto. E' in questo loro impegno, in nome della pace, della giustizia internazionale, che trovano realizzazione i piu' alti e nobili valori della tradizione ebraica.
Giorgio Coen, il presidente del Circolo, ha alle spalle una lunga ed ininterrotta militanza a sinistra. Rai Tre gli ha dedicato uno speciale, e tutta la sua famiglia e' stata intervistata. "Sono sempre stato orgoglioso di essere ebreo" dice Coen "ma quando leggo delle atrocita' che l'esercito di Israele compie nei Territori Occupati l'ebraismo diventa per me motivo di vergogna". La moglie, una devota cattolica, annuisce.

Questa qui sopra e' la mia improvvisata versione italiana di The Finkler Question, il nuovo libro di Howard Jacobson. Che e' il signore che vedete qui a fianco. The Finkler Question e' una satira feroce degli ebrei antisionisti, e se volete saperne qualcosa di piu', potete leggere qui

C'e' pure un intellettuale non ebreo che condanna Israele in nome dei valori di un ebraismo che conosce solo dall'esterno. Uno di quegli innamorati delusi ed inaciditi che imperversano ogni volta che si parla di Medio Oriente.  

The Finkler Question ha appena vinto il Booker Prize. Howard Jacobson entra quindi in una lista prestigiosa, che comprende William Golding, Salman Rushdie, John M. Coetzee, IanMc Ewan e si', ebrei antisionisti critici di Israele, come Nadine Gordimer.

The Finkler Question avra' probabilmente il meritato successo. Magari anche una traduzione in italiano. Per quel che ne so, in Italia Jacobson e' noto finora solo per Kalooki Nights, un romanzo di formazione ebraico-inglese, che ha fatto parlare di lui come del Philip Roth europeo. Per parte mia son curioso di conoscere le reazioni, alla notizia del Premio, di quegli ebrei che cosi' spesso vengono intervistati dai media, disgustati da Israele, ma fieri del proprio ebraismo. Tanto fieri da non volerlo condividere con moglie e figli, che sono rigorosamente non ebrei.

Di questi personaggi bislacchi ce ne e' qualcuno anche in Italia, sapete? Per non parlare di quegli innamorati delusi... Ne conoscete qualcuno anche voi, scommetto.

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