giovedì 14 ottobre 2010

bugie, bugie, bugie...

Anche il sito del felafel cafe racconta la stessa bugia del sito degli arabi invisibili. Ho provato ad avvisarli che Maan dice esattamente il contrario, e l'autore ha preso atto dell'articolo, e aggiornato il suo post. Anzi, ha pure pubblicato il link alla agenzia di stampa palestinese.

Ma senza leggerlo, dal momento che sostiene che il funzionario che ha "rebuffed a report in Israeli daily Haaretz that the textbook had been approved and said the committee neither knew of the book nor read it "[Maan, agenzia di stampa palestinese] sarebbe anonimo. Anche se l'articolo di Maan ci informa che si chiama Thwarwat Zaid. Sta giusto nel secondo paragrafo.

Ma certo, il felafel ha una forma rotonda, come le palle. Che si sa, rotolano, rotolano, sicche' l'autore del pezzo, nei commenti, si pregia di segnalare che "uno può pensarla come vuole"  [wow, stamattina abbiamo voglia di filosofare. Chissa' se ha notato anche lui che non ci sono piu' le mezze stagioni]. A me resta un dubbio [guarda, io ne ho uno atroce, a proposito, ti dicevo, delle mezze stagioni....]: com’è che il funzionario del ministero palestinese dell’Educazione non abbia dato le sue credenziali?"

Ma perche' evidentemente Maan non e' una agenzia di stampa palestinese ma una creazione del Mossad, messa in piedi con la collaborazione della lobby neocon e della agenzia di viaggi sionista "Zyklon B", e ha l'unico scopo di discreditare i palestinesi, che siccome loro sono buoni pacifici e disarmati prendono sempre un sacco di botte da parte dei cattivi. Non fatemi ripetere l'ovvio, che altrimenti non riusciamo a metterci dal punto di vista dell'altro!

Ah, a proposito di anonimi funzionari. L'articolo di Haaretz segnalato dal sito del rotondo caffe', non segnala il nome del funzionario israeliano da cui proviene la accorata e sdegnata denuncia. Dice, l'anonimo, che i palestinesi mostrerebbero di essere piu' avanti degli israeliani, e questo ovviamente e' preoccupante per lo Stato ebraico, che ci farebbe una magra figura.

Questa dello "stiamo facendo una cattiva figura all'estero" e' un po' una fissazione per Haaretz, quotidiano il cui 25% appartiene a un gruppo straniero. Ma Haaretz ha 65.000 abbonati, non e' esattamente un quotidiano di ampia circolazione, e fa quel che puo' per aumentare le vendite. Per esempio, in Aprile, si era inventato una imminente ondata di deportazioni di palestinesi, mai avvenuta.  In Marzo dava per scontato che un gruppo di fanatici stesse per avviare la ricostruzione del Terzo Tempio [il che non e' mai successo] sulla base di [inesistenti] previsioni del Gaon di Vilna.

In ogni caso l'anominato del funzionario israeliano, di cui parla Haaretz, non insospettisce il rotondo caffe'. Eggia', perche' per lui Haaretz e' ben quotato. Quindi lui si preoccupa dell'anonimato palestinese. Che non c'e'. E quindi gli resta un dubbio.

A me invece ne resta un altro, di dubbio, a proposito della informazione dal Medio Oriente. Non sarebbe meglio lasciarla fare a qualcuno che -almeno- legga i giornali? Qualcuno che non voglia riciclare la propaganda secondo cui i palestinesi sono tutti buoni, e gli israeliani tutti cattivi, pensano solo alla sofferenza loro e per di piu' praticano la censura su quella degli altri?
[qui, un simpatico precedente a proposito del comportamento dei giornalisti italiani in Medio Oriente. Son gente che, come vedete, "rispetta le procedure" e ci tiene anche a farlo sapere]

Di questa storia parla anche Barbara, qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un sito decisamente interessante! Complimenti!

Emanuel Baroz

http://www.focusonisrael.org