lunedì 29 novembre 2010

nevrosi semitiche

C'e' una variante del farlocchismo che ha una indubbia lunga durata, eppure mi lascia perplesso ogni volta che ci inciampo. Ha a che fare con Israele, e di solito affligge persone di origine ebraica. O comunque individui che avrebbero tutta la possibilita' di immigrare in Israele, diventarne cittadini e dare il loro prezioso contributo alla vita politica locale. Magari portando un poco della sapienza accumulata in decenni, ma che dico: secoli, manno': millenni! di esistenza diasporica. 

"La mia famiglia viene da secoli di pacifica convivenza con l'islam". Fantastico: perche' non vieni in Israele a insegnare come si fa? "Conosciamo troppo bene, in quanto ebrei, i frutti malati del fanatismo e della intolleranza sbroc sbroc". Bello, bellissimo, perche' non vieni a dare il tuo contributo? "Derivo dalla mia appartenenza ebraica soprattutto una dedizione alla laicita' dello Stato". Lo sa solo l'Onnipotente quanto bisogno c'e' in israele, di separazione tra Stato e religioni. 

Peraltro, di solito, questo genere di farlocco non ne puo' piu' del governo Abberlusconi. Sarebbe quindi piu' che motivato, o motivata, a levare le tende e spostare armi (nonviolente) e bagagli (culturali, eggia') in lande dove, e non scherzo, c'e' un disperato bisogno di cultura politica liberal democratica e socialista. Dal momento che, ed eccovi servito il caffe', chissa' che non vi svegliate, la cultura politica di Israele e' la stessa della popolazione che ci vive, ovvero ondeggia tra il tribalismo nordafricano, e il socialismo romantico esteuropeo. Poco, pochissimo spazio per i diritti dell'individuo e quanto al rispetto della legalita', stiamo parlando di un Paese nato grazie alla immigrazione clandestina. 

Invece no. Farlocco (o Farlocca) se ne sta alla finestra. Ad elargire perle di sapienza diasporica, a bearsi della incertezza della propria appartenenza ed a sbattere con furore tale beatitudine in faccia a chi, di quella stessa appartenenza ,ha deciso di farci qualcosa di piu' che una serie di ricette di cucina [questo e' un riferimento pesante a chi insegnava che l'ebreo deve essere tale in casa, e cittadino al di fuori. Qui, se volete sapere cosa significava].

Il mio amico Yossarian  parla di chi, tra i suoi coetanei, "ha mischiato il Maharishi Yoga con Che Guevara". Che sono, se ci pensate bene, due begli esempi di fuga dalla responsabilita'. Io trovo particolarmente irritante, in ambito ebraico, chi adotta la stessa attitudine. Anche perche' ha per solito una certa fastidiosa abitudine a contrabbandare versioni di fantasia della storia di Israele, appoggiare strampalati progetti di suddivisione della nostra capitale oppure dubbie organizzazioni per i diritti civili. ecc. ecc. 

Non vive in Israele, ne' ha intenzione di immigrarci. Quindi non ha alcun interesse alla sopravvivenza di quello Stato. Pero' conosce perfettamente quel che scrivono Unita' e Repubblica sull'argomento, e si sa che quella e' roba che non si puo' mettere in dubbio. E ognuno, peraltro, ha i propri testi sacri.  Questione di appartenenze.

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