domenica 21 novembre 2010

la storia di un bambino e di due ometti piccoli piccoli

Questo post e' indirizzato a quel sociologo che un giorno sara' interessato a una cattedra in neuropsichiatria, e si dedichera' allo studio di forum, newsgroups et similia [1].

Il mio amico David, che blogga su Treppenwitz, ha oggi pubblicato questa bella storia. 

"I was recently examining an 8 year old boy. He looked like a regular kid wearing a T-shirt and shorts. I was in the middle of doing a retinoscopy when in the distance I heard the siren of an ambulance, as happens in any city from time to time.
The 8 yr old boy asked me if I could stop the exam.
I thought that he wanted to go to the bathroom. But what he did instead was to recite Psalm 121 by heart in Hebrew to pray for the well-being of whoever it was in that ambulance.
When he'd finished, he let me carry on." 

Non so voi, ma io ho trovato molto commovente questa storia, per tanti motivi.

Gerusalemme e' una citta' complicata, diciamo in cui corrono passioni molto accese, e questo e' un bambino di otto anni, che prega per la salute di uno sconosciuto che potrebbe benissimo appartenere a una delle molte tribu' estranee o addirittura rivali (rivali della sua, qualunqua essa sia) che percorrono quella citta'. La persona che sta nella ambulanza potrebbe essere ebreo, arabo, gay,  ultraortodosso, musulmano, cristiano, hiloni e via specificando. La convivenza tra queste tribu' non e' facile, e ci sono certo bambini che dai propri genitori non imparano esattamente che ogni essere umano e' una immagine di Dio. E, anche se magari vi hanno raccontato il contrario, da noi non esiste l'apartheid, nemmeno per quanto riguarda le cure mediche.

Tra l'altro, ognuna delle popolazioni delle enclavi di questa citta' ha anche un proprio codice di abbigliamento, e questo ragazzino non porta nemmeno le insegne di alcun gruppo specifico. Voglio dire che non e' particolarmente datih, religioso. Probabilmente i tre servizi quotidiani dell'Ebraismo, e cinque di Sabato, non fanno tutti parte della routine. di casa sua. Che abbia una propria sensibilita', religiosa o meno, e che la mantenga in questa citta', e' secondo me una cosa bellissima.

Bene, oggi ho postato, come si dice, questa storia. Ci ho dato un titolo polemico, facendo eco ad un tale che, come in questo post qui, prova un particolare piacere a ricordare ai lettori che il tale criminale e' ebreo. Fa un po' parte della sua teologia, diciamo. Lui e' convinto che esista qualcosa come la natura umana, che essa sia fondamentalmente cattiva, che la pratica del cattolicesimo la possa migliorare, che quella dell'ebraismo finisca comunque per peggiorarla, e che la cittadinanza israeliana copra le peggiori malefatte. La mia e' stata una provocazione tutto sommato riuscita, visto che il tizio si e' levato dalle scatole, probabilmente cercando qualche storia ugualmente edificante, ma appartenente alla religione giusta (quella di Pio XII, per intenderci).

Le risposte che ho ricavato al mio post sono invece piu' interessanti. La prima e' questa. Per una specie di automatismo, quando questo tizio legge che ci sono ebrei a Gerusalemme si sente obbligato a ricordare che ci sono anche "quelli che espropriano palestinesi". Che i figli di questi palestinesi tirano pietre. E che questi tiratori di pietre vengono ammazzati. Notate il plurale. 

Che poi uno vorrebbe chiedere, a codesto sapientone, tutto questo cosa c'entra con un ragazzino che dice delle preghiere per la salute fisica di qualcun altro. Il quale qualcun altro potrebbe benissimo essere uno di quei ragazzi lanciatori di pietre -se proprio sei convinto che gli scambi sassi contro proiettile siano una faccenda quotidiana; non lo sono, ma mi guardo bene dall'importunare i tuoi sogni con la realta'... No, dai, davvero. Qualcuno ce la fa a spiegarmi cosa dovrebbe fare questo bambino, secondo il sapientone dai riflessi automatici. In quale modo puo' espiare il peccato mortale di vivere a Gerusalemme, come milioni di altri ebrei del passato, del presente e sperabilmente anche del futuro?

Vabbe', poi c'e' quella riga sulla strumentalizzazione. Che io son qui che mi scervello e non vedo dove cavolo sia, la strumentalizzazione. Il post, per come lo vedo io, contiene una scemenza tratta dai media e ampiamente generalizzata (il plurale dello scambio di pietre contro pallottole). A cui il sapientone aggiunge una stronzata -"Bisognerebbe pensarci..."; in effetti se te lo scrivo qua vuol dire che ci ho pensato, no? "prima di" [segue riferimento a roba che non ho fatto ne' io ne' i lettori, e nemmeno quel bambino].

Uno qui potrebbe osservare che non tutti gli espropriati del mondo tirano sassi - per dire, gran parte degli ebrei cacciati da Gaza, che ancora adesso vivono in camper e caravan, non hanno tirato sassi contro nessuno. Ma il nostro sapientone evidentemente considera connaturato alla natura degli arabi di Gerusalemme, questa propensione alla lapidazione. E vedete un po' voi chi e' razzista.

Allora, siamo arrivati alla seguente somma: scemenza, stronzata, fregnaccia razzista. La persona normale si accontenterebbe, voglio dire se fossimo nel corso di una conversazione tra avventori dello stesso bar, uno che ci e' andato giu' pesante in quel modo si aspetterebbe magari una risposta. Se il suo modello di comunicazione non fosse il monologo, voglio dire. Invece no, il nostro sapientone si sente in bisogno di aggiungere una carognata, ovvero di sparare a casaccio una meta-cazzata, una delle accuse piu' odiose. Quali siano le basi, come ripeto, nessuno lo sa.

Perche' si tratta di una meta-cazzata? Perche' e' fondata su una cazzata, quella genealogia del lancio di pietre che il sapientone da' per realta'. Gli levi l'effetto di realta', gentilmente provvisto dai media, e cade anche la accusa di strumentalizzazione. Fa figo, buttare li' una accusa di questo tipo, indirizzata tra le righe alla intera popolazione ebraica della citta' di Gerusalemme (salvo quelli che manifestano nelle manifestazioni che piacciono a lui) deve dare l'illusione che stai alzando la voce, un po' come faceva Vittorio Sgarbi quando lo invitavano ai talk show per fare la macchietta collerica. 

Passa poco tempo e compare una seconda risposta.  Questo qua evidentemente ci trova qualcosa di male in un ragazzino che sa a memoria una preghiera ebraica. Che non e' proprio una cosa difficile, in un Paese la cui lingua ufficiale e', appunto, l'ebraico. Si tratta, ricordo, di un bambino che se ne sta buono buonino su una sedia, mentre il medico gli fa un esame di retinoscopia. Mentre fuori corre una ambulanza, e credetemi le ambulanze a Gerusalemme vanno davvero veloci. 

Ora, io potrei capire la stizza del commentatore se avessimo a che fare con qualche superstizione secondo la quale recitare il Salmo 121 in ebraico sostituisce le cure mediche. Ma le cose non stanno affatto cosi', l'ebraismo incoraggia la ricerca scientifica e Israele ha il sistema sanitario che ha.

Quindi che altro doveva fare, povero bambino? Scapicollarsi piu' dalle scale a vedere se poteva essere di aiuto in maniera piu' razionale, positivista, scientifica ed illuminista?  E siccome questo non e' scientificamente possibile, avrebbe dovuto starsene dove stava, ed evitare al lettore italiano lo sgradevole pensiero di quel che fanno i preti? Magari, chesso', avrebbe potuto dire  ma chi cazzo se ne frega, sara' un arabo dimmerda, ridatemi la mia playstation cazzo, devo ammazzare qualche altra dozzina di negri che poi passo al livello superiore, cazzo. Sai che bello, davvero un bambino libero da condizionamenti ed appartenenze tribali. 

Che poi, questo commentatore, ci tiene a far sapere che lui si lamenta dei preti. Ora, anche io, e' noto, mi lamento perche' i miei soldi vanno in tasca a quei membri del clero che stazionano negli ospedali. A mio modesto avviso non c'e' nulla di male se un membro del clero se ne sta in un ospedale, e probabilmente fa parte dei diritti della collettivita' quello di poter accedere a servizi religiosi e non si vive di sola religione, e insomma qualche ragione per mettere qualche soldo in tasca a quei signori probabilmente c'e' anche [boh, forse no, forse si', ci devo pensare]. Mi fanno invece sicuramente inc...quietare molto quei signori che stazionano negli ospedali per rendere impossibile la vita alle donne che sono costrette a ricorrere alla interruzione di gravidanza.  Ma in questa storia non vedo nessuna imposizione, nessuna coercizione, ricordatevi che il bambino non porta l'uniforme di alcuna delle tribu' di Gerusalemme.

Anzi, con un po' di fantasia si puo' persino immaginare che quel bambino, essendo appunto un bambino molto sensibile, abbia sviluppato una propria spontanea dimensione spirituale, prendendo un po' qui un po' li' dalle varie forme di ebraismo che si incrociano da millenni in questa bellissima e complicata citta'. Che sia anche lui, un po' come tutti gli altri ebrei del mondo, in quella specie di viaggio che si chiama ebraismo ed in cui si ripete cosi' tante volte: veshinantam levanekha, e lo insegnerai ai tuoi figli. 

Non so come si chiami quel bambino molto sensibile, so solo che veste in maniera del tutto normale. E che ha qualche problema agli occhi (e si', io prego che non sia niente). Magari, chissa', ci passero' pure accanto, quando sono nella mia citta'. Potrebbe essere chiunque, c'e' una leggenda ebraica che dice che ogni sconosciuto potrebbe essere il profeta Elia, e questa e' una ragione per sorridere agli sconosciuti. 

Ecco, io trovo commovente il pensiero che bambini come questo saranno adulti che faranno qualcosa di positivo per la citta' in cui vivono e magari per il mondo. Il mondo tiene sempre gli occhi sulla nostra citta', in effetti. E questo pensiero mi aiuta a ridimensionare l'impressione piuttosto squallida che mi lasciano i due sapientoni di cui sopra, che in una storia cosi' bella trovano solo ragione per ripetere al mondo quanto sono stupidi ed ottusi. 

Che poi, se vogliono spiegare ai lettori che ho capito male i loro post, hanno tutto lo spazio nei commenti. 

[1] scherzo, in realta' questo e' un post per restodelmondo, che qui ha fatto una domanda interessante.

32 commenti:

Single a trent'anni ha detto...

A me l'unica cosa che stranisce è che un bimbo di otto anni si fermi a pregare ogni volta che sente passare un'ambulanza.


Significa che come minimo hanno fatto un lavaggio del cervello epico, a quel povero cucciolo. Di qualsiasi religione sia, savasansdir.

Namib ha detto...

Sono l'ometto n. 2. "Questo qua" non pensava fosse difficile (né perché in ebraico, né per la lunghezza: 8 vv.); "questo qua" pensava che un ragazzino di otto anni dev'esser stato ben tormentato (senza costrizione; gli hanno solo rotto gli zebedei cotidie, come un tempo accadeva anche qui) per pensare ad un salmo ascoltando una sirena d'ambulanza. "Questo qua" non pensa che ad otto anni 'sta roba sia sintomo di una futura moralità, ma solo segno presente di un'educazione religiosa decisamente invadente. O, almeno, mutatis mutandis, tale la definirei, nel caso in cui un pupo italico si mettesse a recitare l'Avemaria in analoga occasione. Ma io sono notoriamente bizzarro, quindi non faccio testo.

נחום ha detto...

Perche'? Non potrebbe essere solo il suo modo di dire che e' preoccupato per la salute di qualcuno? Preferiresti che non lo fosse?

נחום ha detto...

No, non sei bizzarro; e, se vedi il commento di Single a trent'anni, non sei nemmeno tanto originale. Vale per te la risposta che ho scritto per lui.
Che c'e' di male nel "pensare a un salmo" e non, poniamo, a un frammento di Omero, in un un momento del genere?

[ah si', forse lo so. Omero e' il fondamento-della-nostra-civilta' e se uno lo studia bene bene arriva poi al marxismo, cosi' facciamo la rivoluzione, contro gli oscurantisti che impongono le radici giudeocristiane e poi votano Berlusconi. A proposito di indottrinamento]

Namib ha detto...

A otto anni, quando si sentono le ambulanze, non si cita né Omero né un Salmo, a meno che non ti si siano scassati gli zebedei fin dalla culla con i miti ebraici o con i miti greci. Poi, che c'è di male? Niente. Mi dispiace solo per quel pupo, come per tutti i pupi costretti a recitare avemarie ad ogni piè sospinto. Roba da preti e da fan di preti. C'è a chi piace, però; anzi, siete legione.

נחום ha detto...

A otto anni, quando si sentono le ambulanze, non si
---
Questo sara' sicuramente vero nella tua filosofia. Nel mio mondo ci sono piu' cose, e la sensibilita' di un bambino di otto anni trova il suo modo di esprimersi sena adeguarsi alla natura del mondo per come la vede Namib. Anche, e questa e' una buona notizia, in una citta' in cui la religione e' usata per altro.
A me resta la curiosita' di sapere con cosa sostituiresti quegli otto versi. Sospetto che sia la sensibilita' del bambino che ti da' fastidio e smonta un po' il tuo sistema filosofico, secondo cui dalle religioni deve nascere sempre qualcosa di brutto, cattivo e tribale. Altrimenti c'e' il trucco.

lamb-O ha detto...

Quando i bambini fanno qualcosa di inaspettato si pensa sempre che ci sia qualcosa di tremendo sotto; niente di strano. In particolare, c'è sempre qualcosa sotto se un bambino non è uno stronzo.

none ha detto...

bel post.

I "cani di Pavlov" di cui parli sono appunto "cani di Pavlov".
Non sono degni di considerazione se non come dici tu in quanto materiale di studio per psichiatri et similia.

Notevole il fatto che in un colpo solo sei riuscito a "stimolare" due "razze" differenti di "cani di Pavlov".
L'antiisraelita e l'antireligioso.

Namib ha detto...

Quel bambino mi terrorizza, davvero :) Sono scandalizzato dalla sua straordinaria sensibilità salmonata :)), che noi atei purtroppo (vil razza dannata) non condividiamo con voi preti. Eh, sono cose che succedono, e ci "destabilizzano" radicalmente :))) Quanto a cosa sostituirei (mentre, pover'ometto piccolo piccolo come sono, meedito sulla tipologia del mio suicidio) al "salmo per ambulanze", la risposta è semplice: nada de nada. Pregare è un'attività priva di senso veruno, ancorché molto interessante dal punto di vista culturale.

נחום ha detto...

Gia' Pregare e' privo di senso. Anche scrivere poesie d'amore.
Non fosse che si sono commessi crimini non da poco per cancellare questa cosa senza senso che si chiama religione ebraica, mi verrebbe da ridere. E invece guardo con peplessita' la suddivisione del mondo in preti versus atei cui sei cosi' abituato. E che, appunto, mi perplime.
Soprattutto quando incontro atei talmente dogmatici da non riuscire a capire che e' una grande conquista quando un bambino di otto anni dice "speriamo non sia niente di grave" invece che fare spallucce.

barbara ha detto...

Post stupendo, l'ho mandato a tutta la mia mailing list, che è fatta di ebrei religiosi, ebrei laici, ebrei atei, battezzati religiosi, battezzati laici, battezzati atei... Finora nessuno ha levato gli alti lai che a qualcuno, da queste parti, ha scatenato la rivelazione dell'esistenza di bambini che a otto anni si sono già accorti che il mondo non si esaurisce nella loro persona.

none ha detto...

@ Namib

Bau bau.

single a trent'anni ha detto...

"speriamo che non sia niente di grave" è umano. Anzi, è bello.

Un bambino indottrinato a tal punto che ferma un dottore che fa il suo lavoro e si mette a recitare un salmo di cui probabilmente fa fatica perfino a comprendere il significato... mi spaventa un po'.

Namib ha detto...

Eh, no, il tuo povero bambino non si è limitato a dire "Speriamo non sia nulla di grave" (quello lo dicono e/o pensano tutti gli umani; rimane inutile, ma succede di fare o dire inutilità; probabilmente, lo sto facendo anch'io); lui ha recitato un Salmo. Il che non denota (avevo scritto "devota" :) una sensibilità verso gli altri, ma solo un riflesso culturalmente acquisito (proprio come quelli che si fanno il segno della croce passando davanti ad una chiesa) e vòlto verso un'entità fantasmatica (che sia Dio e non Babbo Natale è un mero accidente). E no, il mondo non è diviso fra preti e atei, ma *a me* non è mai passato per la testa di affliggere i bambini con le mie idee cosmogoniche: se le faranno in proprio quando ne sentiranno la necessità (che ciò avvenga già a otto anni è però una credenza diffusa anche fra i preti cattolici). Quanto alla commossa & commovente utente "Barbara", le comunico che parlare con dio non equivale a riconoscere che il mondo non si esaurisce nella propria persona, perché dio sarebbe, se per disgrazia esistesse, quanto di più in-umano potesse esistere. Ex definitione, eh.

Sara ha detto...

Qualcuno qui sa (o ha cercato su google) che salmo e' il 121 (numerazione ebraica, eh)? E' un Salmo che una persona "normalmente" religiosa sa a memoria perche' si dice tutte le sere con lo Shama'.
Ma anche senza essere "religiosi", e' uno dei Salmi piu' popolari in assoluto in Israele. Ce n'e' una popolarissima versione pop che e' regolarmente mandata alla radio - purtroppo molto spesso quando ci sono in corso operazioni militari.
Per altro e' il mio Salmo preferito, in assoluto.

נחום ha detto...

@ Sa30a - Come ti ha spiegato mia moglie, non e' una cosa cosi' difficile, visto che ti capita di sentirlo alla radio, quel Salmo. Non so cosa ci vedi di indottrinamento, dal momento che sono solo otto righe. E recitarlo, peraltro, non significa squalificare il lavoro dei dottori.

נחום ha detto...

Aha, quindi il mondo non si divide in atei e preti. Si divide in

a) quelli che impartiscono lezioni di cosmogonia a tenere creature (che sono dei mostri, diciamolo: sapessi cosa fanno al loro pisellino)

b) quelli che lasciano che il bimbo si formi da solo le sue idee cosmogoniche; sperabilmente, lo portano via da un luogo la cui lingua e' quella della Bibbia e in cui i Salmi vengono insegnati a scuola, badano che domande quali "Abba ma perche' c'e' qualcuno che sta male?" ricevano risposte sufficientemente areligiose - e qui, nella domanda dicom c'e' gia' qualcosa che non va, quella parola ebraica, ecc. ecc.

Solo una curiosita', Namib, visto che questo e' il genere di educazione che tu ti auspichi, suppongo voglia renderla obbligatoria. Quindi come ti comporti per essere sicuro che tale oppressiva cosmogonia non entri nella mente dei pargoli? Polizia segreta, tipo nella Russia di Stalin? Che lui, il Piccolo Padre, dico, aveva le idee chiare sui danni apportati all'umanita' da queste "entita' fantasmatiche".

Non per infilarmi nella conversazione tra te e Barbara, ma non ti e' mai passato per la testa che ci sono diverse idee di Dio, rispetto a questa specie di Hal 9000 che ti stai immaginando? Non so, prova a leggere la Bibbia, magari in lingua originale...

Single a trent'anni ha detto...

Sara, a quale salmo della "mia" numerazione corrisponde il 121 in numerazione ebraica? cosi' me lo vado a leggere.

Ne ho trovati due linkati col 121, ma non mi sembrano precisamente adatti ad un bimbo di otto anni, quindi magari stiamo parlando di due salmi proprio diversi.

sa30a

נחום ha detto...

Il salmo in questione e' questo: http://www.mechon-mamre.org/p/pt/pt26c1.htm
non so che numerazione abbia nelle Bibbie cattoliche, credo 120.

Namib ha detto...

A differenza di te, caro Nahum, io non ho intenzione di rendere "obbligatorio" alcunché, né di portare via pargoli dal Paese in cui imparano i Salmi. Mi limito a non infliggere le mie ipotesi ai bambini. Che studino quel che gli consentirà di porsi delle domande; e si diano le risposte che avranno deciso di darsi --- senza che un prete li insegua fin dalla culla per insegnar loro a fare domande ai fantasmi. Ma questo è solo il mondo in cui *io* mi comporto con i bambini. Poi, nello Stato in cui abito, auspicherei che non fossero catechizzate da alcuna religione, ma che magari studiassero (alle superiori) la materia antropologica nota come "storia delle religioni".

נחום ha detto...

Guarda che sei divertente, Namib. Io vorrei portare via i pargoli da dove? Io ti segnalo che, nel Paese in cui la lingua e' l'ebraico [problemi con quel Paese?] il sistema educativo e' tale che i ragazzi imparano il testo dei Salmi piu' facilmente di come lo possa imparare tu. E usano quelle parole per esprimere emozioni, o anche, piu' tardi, per fare domande alla tradizione culturale e religiosa in cui sono cresciuti.

La cosa ti sembra strana solo perche' l'unica religione che conosci e' quella, come dici tu, dei preti, che evidentemente hanno risposte anche a domande che non fai (io ho conosciuto pure funzionari comunisti, che si comportavano allo stesso identico modo).

Pero' non vedo una risposta alla mia, di domanda. Se un bambino chiede al genitore: "Come mai c'e' gente che sta male?" il genitore, secondo te, che risposta deve dare? Materialista storica o dialettica? Posto che tutte le altre hai deciso che siano, come e' la parola? "fantasmatiche..."

In altre parole, secondo te, un genitore e' libero di insegnare quel che gli pare in materia di religione, oppure deve guadagnarsi una sorta di approvazione secondo criteri che tu hai deciso?

barbara ha detto...

Il padre che fa circoncidere il pargolo gli impone le proprie scelte, e ciò è male. Il padre che fa battezzare il pargolo gli impone le proprie scelte, e ciò è male. Il padre che insegna al pargolo a bruciare incenso nel tempio induista gli impone le proprie scelte, e ciò è male.
E il padre che sceglie di crescere il pargolo nell'ateismo, non gli impone le proprie scelte? Il padre che gli spiega che D.o non esiste non lo sta indottrinando? Il padre che gli ripete fino allo sfinimento "non ascoltare gli imbecilli che ti spacciano favole per rivelazioni" non gli sta facendo il lavaggio del cervello? No, così, giusto per.

Sara ha detto...

@sa30a: il salmo e' il 120 nella num. cristiana.
Mi chiedo cosa ci sia di non adatto ad un bambino di 8 anni, o anche di sei anni. A otto anni in molti casi uno ha gia' incontrato una morte o una malattia grave, per non parlare di delusioni e piccoli inconvenienti.
Cosa c'e' di non adatto nel fargli pensare al fatto che ci sia qualcuno/qualcosa che tiene insieme il mondo e che se ne prende cura? Nel farlo riflettere sul fatto che nella vita si incontrano ostacoli, ma che anche in quei casi, ognuno e' abbracciato, tenuto stretto da quel qualcuno/qualcosa.
Nel suggerire che anche se gli ostacoli non se ne vanno, l'essere di ogni persona e' la cosa piu' preziosa e non scompare. Che ognuno e' accompagnato quando esce e quando entra in questa vita.
Questo almeno e' quello che mi hanno insegnato i miei genitori: un ateo-umanista e una ma-ti-ho-detto-che-non-sono-religiosa-io.

Sara ha detto...

Ah dimenticavo. Nonostante le traduzioni tortuose, usa parole semplici e molto dirette. Francamente io a 8 anni mi ero imparata il "5 Maggio" e l'avevo trovato molto piu' difficile da capire.

Single a trent'anni ha detto...

Credo che non ci sia lo spazio per la discussione, Sara.

Il mio pensiero è che un bambino che al sentir passare un'ambulanza interrompe tutto e si mette a recitare un salmo (o qualsivoglia preghiera "codificata") è un bambino indottrinato.

Lo sente tutti i giorni alla radio? glielo ripetono tutti i giorni i genitori in una preghiera? lo impara a scuola? è indottrinato. A mio modestissimo avviso.

Tu sei ovviamente libera di pensarla diversamente, sia chiaro. Come mi hai gentilmente ed educatamente spiegato con dovizia di particolari.


Chiudo qui la discussione, perchè per quanto i nostri scambi siano stati educatissimi, temo che non riuscirò mai a sposare la tua posizione... nè tu la mia. Abbiamo conosciuto il nostro pensiero, e sono contento così.


sa30a

restodelmondo ha detto...

Io a otto anni consideravo seriamente di farmi suora (tipo "cosa vuoi fare da grande?" "la missionaria"). Poi ho addirittura lasciato la Chiesa Cattolica (ma sono rimasta credente, e cristiana). Giusto per dire che anche se ti indottrinano (e io non penso di essere stata particolarmente indottrinata*, con tutti gli atei e agnostici che giravano per casa), non è la fine del mondo. Poi c'è una cosa che si chiama crescere.

* *Ovviamente* tutti i genitori indottrinano in qualche modo i figli, come faceva notare Barbara. Il problema è se li indottrinano e poi li sbattono fuori di casa se decidono poi di testa loro o meno.

@Sara: Non sapevo dell'importanza del Salmo in questione nella cultura ebraica e israeliana. Non si finisce mai di imparare, grazie.

נחום ha detto...

Sa30a

Indottrinato? Se vivi in Israele, senti quella preghiera, con sottofondo musicale [diciamo pure quella canzone], ogni volta che la radio annuncia un attentato o ti riporta i nomi dei soldati feriti.
La storia (o la cronaca, se preferisci) ti fornisce abbastanza occasioni di impararla a memoria.

Se non hai parenti caduti in guerra, ce li ha un tuo vicino di casa. O i tuoi compagni di classe. Israele e' fatta cosi'.

Poi certo, potremmo considerare tutta la popolazione israeliana indottrinata, e pensare che, con qualche rinuncia territoriale e molta piu' obiezione di coscienza, la storia ci fornirebbe molte meno occasioni di imparare quel breve salmo.

Se la pensi cosi', avrei una fontana da venderti. E dei vicini di casa che vorrebbero spiegarti qualcosa.

restodelmondo ha detto...

@Nahum: "recitarlo, peraltro, non significa squalificare il lavoro dei dottori."

Ecco, questa è un altro punto che mi pare importante ribadire.

barbara ha detto...

Infatti (rispondo a rdm) conosco molte più persone, sia cristiani che ebrei, cresciute in famiglie religiosissime e poi staccatesi, del tutto o in parte, dalle tradizioni familiari, che persone cresciute in famiglie atee e indottrinate all'ateismo, che siano poi riuscite a recuperare qualche briciola di dimensione non dico religiosa, ma anche solo vagamente spirituale. Se tutti gli indottrinamenti sono perniciosi, non tutti, in effetti, lo sono nella stessa misura.

Namib ha detto...

Ultimo messaggio. Solo per segnalare la scomparsa (da questo blog, eh) dell'"ometto piccolo piccolo n. 2". Tante buone cose.

Bisquì ha detto...

Ebbene si sono nella mailing list di Barbara!
Scherzi a parte, ho letto tutto ... anche i commenti.
Posso dire la mia visto che sono padre di 2 pargoli, che sono cattolico ma non lecco il culo ai preti?

Bene,
i bambini non hanno per loro mentalità il modo di vedere contrapposto come noi adulti. Per loro, tutta l'umanità è composta da maschi e femmine e basta. Qualche volta neanche maschi e femmine.
Siamo noi adulti che li "roviniamo" con i nostri atteggiamenti stronzi.
Io non vedo nulla di male in un bimbo che nella sua generosità ed ingenuità si preoccupi della salute di uno sconosciuto. E non vedo nessun indottrinamento nel fatto che reciti un salmo. E' il suo modo di fare qualcosa, visto che non può e non potendo chiedere aiuto al padre (figura forte di riferimento) si affida al soprannaturale. (cosa che fanno gli adulti dal tempo della pietra senza che nessuno li indottrinasse)
Tutti i bambini credono che in cielo ci sia qualcosa e spesso associano fatti, fantasia e l'esempio degli adulti... a modo loro.
Sono puri, fanno sorridere e qualche volta piangere della loro innocenza.
Ho visto molte cose brutte nella mia vita ma mai ho visto bambini essere aggressivi o indifferenti al dolore nei confronti di chiunque, anzi ho visto bambini in teatro di guerra prendersi cura e preoccuparsi per l'avversario, perchè i bimbi sono così. Basta che in famiglia gli sia stato insegnato il rispetto della vita che poi loro elaborano a modo loro ed agiscono di conseguenza.
Invece di parlare di preti, atei, gnostici e religioni sarebbe stato meglio parlate della purezza d'animo di questo bimbo. Quella è la cosa che è disarmante ed apprezzare questa purezza rende ancora meno comprensibile l'ignominia del male che noi adulti facciamo ai bambini ... qualsiasi male.

Bisquì ha detto...

Ps, il salmo è bellissimo, per chi riesce a recepirne il significato.