giovedì 16 giugno 2011

3 - Vedere il mondo con gli occhi di Umberto Bossi

Ma esistono, gli israeliani? Chissa'. Una che vive li’ da dieci anni  non e’ israeliana, rimane russa. Ce la ha nel sangue, l’identita’? Nella razza? E qui Benedetta ci racconta gli ebrei vogliono nascondere al mondo che ci sono state conversioni all’ebraismo e ci tengono al mito della loro purezza genetica. Perche' ovviamente gli ebrei sono razzisti, certo. Sono tanto ossessionati dalla propria purezza genetica che restano fermi a Lamark senza accettare Darwin - come tutti i fondamentalisti.

Naturalmente gli israeliani che lavorano all’aereoporto sono cattivi e razzisti ed inspiegabilmente diffidenti. Pofferbacco, e pensare che e’ il luogo piu’ sicuro della terra e che lavorare li’ e’ una vera gioia, altro che Malpensa - dove noi israeliani vieniamo accolti da personale che ci definisce amichevolmente “il cargo” e pensano che nessuno comprenda l’italiano. Siamo perfino cattivi con i giovani cattolici che lavorano alla Custodia di Terra Santa. Che sarebbe il bel posto che assicura il passaporto a un bellimbusto di nome Hilarion Capucci, un prelato con la passione delle armi e convinto che levare con le armi agli ebrei il diritto alla autodeterminazione sia una opera di carita'. Cattivi, sia chiaro, soprattutto con chi porta la barba, come Gesu'.

Con la barba si possono nascondere cicatrici, che sono un segno di identificazione, e bene lo sanno anche i camorristi in soggiorno obbligato che venivano spediti dalle parti di Benedetta negli anni Settanta. Ma lei questo non lo sa, e se lo sa nemmeno ci pensa, perche’ le importa ribadire lo stereotipo dei poliziotti ebrei cattivi che perseguitano il giovane Gesu Cristo con barba. Ah, come diventano cattivi gli ebrei, ogni volta che hanno il potere.
E diciamolo: gli israeliani se ne fregano della pelle della gente! Ipocriti giudei, che tutelano piu' i diritti degli animali che quelli delle persone.

Gli israeliani si “gloriano di un suicidio di massa” e, inspiegabilmente, vanno in sollucchero davanti a tre pietre perche’ attestano la continuita’ di una presenza su una terra su cui non dovrebbero stare. E se ci devono stare, assolutamente, devono essere privi di sovranita’. Devono (dobbiamo) essere ospiti, mai cittadini. Perche’ la sovranita’ spetta agli arabi che “sono li’ da sempre”. Noi, anche con decenni di permanenza, non diventiamo mai locali: vedi quella che e’ russa e non israeliana. Sembra proprio di sentire Bossi, o meglio uno dei suoi elettori, che se la prende con il napoletano che e’ arrivato trenta anni prima, ed ancora lo chiama terun.

3 commenti:

none ha detto...

ma la signorina è ebrea?
mi ha fatto impazzire la descrizione di hamas, si è stranamente dimenticata due o tre cosette tipo il terrorismo.

none ha detto...

la domanda sorgeva dal fatto che parla come una di casa, nata lì, che ne sa e strasà. poi ho letto che è stata lì un anno però giudica l'ebrea russa che è lì da 10 anni. E adesso ce la siamo ribeccata noi in Italia?
Sono sempre più convinto che l'ue sia pura e semplice merda.

נחום ha detto...

la cosa piu' deprimente e' che questo atteggiamento [sapere poco e riempir eil resto con dei pregiudizi, che danno forma anche a quel poco di vero che si impara] e' molto, molto diffuso. Il fatto che sia diffuso tra gente che non saprebbe mettere a posto i conti di casa (e figuriamoci a guidare un Paese) non e' molto rassicurante.