Questa di cui ho parlato e' una situazione conflittuale. Da un lato la sinistra ti chiede di schierarti con loro, contro Israele. Dall'altro gli ebrei di destra ti dicono che la sinistra e' antisemita. Sarebbe il momento ideale per volare alto, raccontare che la situazione e' piu' articolata e complessa, esercitare il talento ebraico della distinzione, di lodare le virtu' del grigio in un momento in cui si scontrano visioni del mondo in bianco e nero. E qualcuno probabilmente ci avra' anche provato - questa storia del grigio e del bianco e nero credo di averla letta da qualche parte. Il fatto e' che non ti ascolta nessuno. L'Italia e' cambiata e gli intellettuali, con il loro approccio complesso alla complessita', non se li fila piu' nessuno. Per non parlare della drammatica caduta di qualita' della produzione accademica italiana; nel senso comune gli insegnanti, dalla scuola materna alla Universita', sono dei parassiti che combattono arcaiche battaglie volte solo a tenersi il loro reddito. E non che il senso comune sia poi cosi' sbagliato, quanto alla Universita', Facolta' umanistiche, Scienze della Storia - schiere di storici contemporanei offrono i loro servigi alla parte politica che li paga meglio, e si prestano disinvoltamente alla richiesta semplificazione.
Ecco quindi la scelta piu' cretina possibile - per poter mantenere, dentro la sinistra, il ruolo di custodi della Memoria, si e' passati a criminalizzare gli altri ebrei, quelli che non sono d'accordo con noi. Criminalizzare la (vincente) destra, esattamente come faceva il resto della (perdente) sinistra. D'altronde era uno scontro tra opposte visioni del mondo, mica tra posizioni diverse. E questa criminalizzazione si e' condotta accusando l'avversario di non essere abbastanza ebreo.
Nulla di originale, eh. Da destra, nelle elezioni comunitarie, come sui media, si accusavano gli ebrei di sinistra di tradire il popolo ebraico, perche' stavano dalla parte politica avversa ad Israele. Posizione cretina, del tutto in tono con la corrente atmosfera di scontro tra visioni del mondo. Da sinistra, risposta -se possibile- ancora piu' cretina. Se siete cosi' sionisti, cosi' nazionalisti, cosi' determinati allo scontro di civilta', e' perche' siete insicuri del vostro ebraismo. Alzate la voce per compensare il vostro vuoto interiore. Et voila', ecco la leggenda della compensazione.
Questa, beninteso, e' la situazione presente - per come la vedo io, che ne sono fuori da qualche anno. Ma il fatto e' che, emigrando in Israele, ho in qualche modo tradito il gruppo di cui facevo parte, e il farlocchismo e' emerso in tutto il suo squallore. Vediamo in dettaglio cosa ho combinato, e come.
Prima di tutto, il gruppo di farlocchi di cui facevo ero parte, con la mia dose di ebraica farloccheria, lamentava con toni apocalittici l'avvento di una dittatura mediatica in Italia, Paese dove tutto fa schifo e insomma non resta che andare in montagna o andarsene del tutto. Nel mio caso, detto - fatto, me ne sono andato. In Israele, si'. E qui i problemi si complicano. Nella visione farlocca del mondo, c'e' una sola parte che ha ragione, ed e' quella che secondo lui e' la sinistra - solitamente riconoscibile per via iconografica. Ed in Israele c'e' una unica sinistra possibile, che e' quella dei kibbutz; che per il farlocco di sinistra sono una specie di comunismo realizzato. Il farlocco medio ovviamente non solo non sa che dalla sinistra dei kibbutz vengono i militari piu' capaci (vedi sopra) ma e' anche ignaro della evoluzione in senso capitalista dei kibbutz. Il farlocco guarda Israele da lontano, dalla sua comoda posizione in Italia- Paese di cui pero' lamenta la tragica involuzione- e si guarda bene dal metterci piede.
Io non sono andato a vivere in un kibbutz. Io sono un residente di Gerusalemme. Per centomila ragioni, perche' mi piace la citta', perche' mi piace studiare quello che vi si studia, perche' l'aria ha un colore unico e perche' tremila anni di storia passeggiano accanto a te, perche' sono sefardita ed amo il kitsch, perche' il mercato di Mahane Yehuda e' il mercato piu' bello del mondo, perche' l'alba di Rosh ha Shana a Gerusalemme e' come l'alba del mondo. A Gerusalemme e' nato mio figlio.
Con parole attentamente calcolate, pensate per fare tutto il male possibile, dal gruppo di (ex) amici sono arrivati i seguenti messaggi. Che ero un fascista, sionista, nazionalista, che vuole tenersi Gerusalemme tutta per se', e solo per questo sfizio mette a rischio la pace. Il farlocco ebreo di sinistra vuole la divisione di Gerusalemme. Vuole liberarsi di quel pezzo di storia e poi ha imparato che se si divide Gerusalemme tutto ad un tratto scoppiera' la pace nel mondo intero. E' un altro caposaldo della religione farlocca, assieme al culto dei martiri.
Mi e' stato detto, da persone che credevo amiche, che io mettevo a rischio l'equilibrio demografico di quella citta'. Esiste una espressione piu' atroce, piu' imbecille? Ci sta tutta una visione del mondo, in questa cazzata. Il farlocco medio, che a Gerusalemme ci mette piede se va bene in gita turistica, ha imparato che c'e' una specie di trend demografico stabilito dal Padreterno, secondo cui gli arabi si riproducono piu' velocemente degli ebrei (e' falso, ma non e' questo il punto) e quindi per salvare il carattere ebraico di Israele bisogna dividere lo Stato molto, molto in fretta, preferibilmente subito. Indovinate cosa va abbandonato per primo. Ecco, se un ebreo si stabilisce in Israele, se addirittura mette su famiglia, questa e' una offesa alla concezione farlocca della storia dei rapporti tra ebrei e resto del mondo.
Il farlocco ebreo di sinistra ha imparato dalla sinistra piu' generale come relazionarsi con l'avversario. Io ancora non ho capito bene quando mi sono trovato nel ruolo di avversario, fatto sta che mi ci sono trovato. L'avversario va rieducato. Quindi, e non sto scherzando, dall'Italia arrivavano, a me che in Israele ci vivevo, lezioni di storia di Israele e istruzioni su come comportarsi con questo o quel partito di Israele. E se facevo timidamente notare che magari ci potevo capire da solo, trovandomi sai come e' a vivere in loco, che magari non avevo a che fare con partiti, ma con persone, ciascuna con le proprie infinite ottime ragioni per trovarsi dove si trovava (politicamente e geograficamente) mi trovavo di fronte ad un orrido muro di gomma. La lezione veniva reiterata. Fino al clou, la diagnosi psicologica. Tu hai problemi di identita', ecco perche' sei cosi' nazionalista.
Il farlocco e' per definizione convinto di essere l'ultima persona seria rimasta sulla faccia della Terra. Lui e i suoi amici, beninteso - cioe' quelli identici a lui per cultura, classe sociale, background, eta', e situazione sentimentale. Tutto cio' che e' diverso e' per definizione sbagliato. Malato, o magari falso. Il farlocco ebreo ha la stessa cultura del farlocco generale, che ripete a pappagallo pipponi sugli evangelici americani che vengono in Israele per pochi giorni all'anno, e cosi' facendo provocano gli arabi e affrettano lo scontro finale, l'Armageddon.
Il farlocco ha parlato con zero evangelici in vita sua, e si guarda bene dal farlo. Lo facesse, si renderebbe conto che lo scontro finale sognato dagli evangelici sta in una specie di futuro indeterminato, tipo il sogno dei tifosi della Pro Vercelli di vincere lo scudetto della serie A (sulla base del fatto che la Pro Vercelli lo ha vinto nel 1908). E che sono le sue, del farlocco, vere fantasie malate di Armageddon, quando da' per scontato il confronto finale tra la maggioranza araba e la minoranza ebraica, che deve rimanere minoranza perche' cosi' voleva Rabin.
Il farlocco ha una idea precisa del nemico - deve essere cattivo e avere un rapporto solo turistico con Gerusalemme, perche' se fosse buono sarebbe ancora dei nostri e non ci avrebbe traditi andandosene cosi' lontano. E siccome io mi sono trovato ad essere nemico, mi e' stata dipinta addosso questa immagine del cattivo turista. Ad opera di gente che loro si' in Israele ci vanno per pochi giorni. O non ci vanno del tutto. Certi sogni vanno guardati da lontano.
Di tutte le accuse che mi vengono spedite, la piu' significativa e' quella basata sulla leggenda della compensazione. Se ci pensate bene, il solo fatto di dire a uno che ha dei problemi di identita' ti fa sentire molto piu' forte nella tua, di identita'. E se la compensazione fosse un vostro problema, farlocchi? Se fosse che vi sentite non poco ebrei perche' state a sinistra, ma inautenticamente di sinistra proprio perche' siete ebrei? Se fosse che questo Stato, lo Stato ebraico, vi mette in imbarazzo non per quello che fa, ma per il fatto che esiste e che non e' quello dei kibbutz della vostra fantasia?
5 commenti:
Bella e interessante ricostruzione, grazie.
"Il vecchio *fascistissimo* spettro della doppia lealtà"
Io penso che sia uno spettro "autoctono", intrinseco del comunismo.
Tu la ricordi questa lettera? (traduz. in italiano a metà pagina)
«Chiarimenti speciali dal rappresentante italiano della rete televisiva ufficiale italiana.
Miei cari amici di Palestina, ci congratuliamo con voi e crediamo che sia nostro compito mettervi al corrente degli eventi che hanno avuto luogo a Ramallah il 12 ottobre...
E come no, certo che me la ricordo quella vicenda. Qualche anno fa Riccardo C. era ancora un giornalista RAI, pagato dai nostri soldi per tesse le lodi degli illuminati regimi arabi (recensiva libri di archeologia, se non sbaglio).
Uno dei tanti, silenziosi, casi di collaborazione tra Italia e Paesi arabi.
"Uno dei tanti, silenziosi, casi di collaborazione tra Italia e Paesi arabi"
Nahum, qui è collaborazione tra sinistra italiana e arabi.
Scusa se insisto, ma non è un dettaglio. Trattasi di bavagli.
Non sono completamente d'accordo, Rita. E' vero che la sinistra italiana ha una storia di collaborazioni e cecita' impressionanti.
Ma non si puo' negare che l'Amintore Fanfani autore di libri antisemiti negli anni Trenta sia lo stesso Amintore Fanfani che ha guidato una corrente filo-araba nella DC dell'epoca.
I terroristi palestinesi scorazzavano liberamente in Italia non solo grazie ad appoggi da parte della sinistra, ma perche' la politica estera italiana era orientata in senso filo-arabo, conformemente -questo e' il caso di notarlo- a quella vaticana e agli investimenti della FIAT.
Hai presente quel bel tomo di monsignor Capucci? Certo, Diliberto e D'Alema ci civettano insieme, ma e' il Vaticano a salvarlo dalla galera.
"qui è collaborazione tra sinistra italiana e arabi"
qui = il caso Riccardo C.
Sul resto non contesto niente.
Proprio bello questo tuo ultimo (multi)post.
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