sabato 11 ottobre 2008

Kol Nidré

In questo momento tutta Israele sta davanti a Colui che giudica e che perdona. Al Suo cospetto esamineremo le nostre scelte, ciò che abbiamo fatto e ciò che non abbiamo fatto.
Laddove abbiamo trasgredito, confesseremo apertamente: Abbiamo trasgredito! E, determinati, chiederemo perdono.
Noi stiamo di fronte a Dio.
Con lo stesso fervore con cui chiediamo perdono per noi e per la nostra comunità, esprimiamo lo sdegno per come vengono diffamati la nostra fede e il nostro popolo.
Abbiamo fede nel nostro futuro.
Chi altro ha fatto conoscere per primo al mondo, le verità dell’Unico Dio?
Chi altro ha insegnato, per primo, al mondo, il rispetto per l’uomo, creato ad immagine di Dio?
Chi altro ha proclamato, per primo, al mondo, il comandamento della giustizia sociale?
In questo noi vediamo lo spirito dei profeti, la rivelazione divina al popolo ebraico. Sono questo fatti che ci consentono di respingere infamità ed insulti.
Noi stiamo di fronte a Dio. Nella nostra Roccia confidiamo. Dall’Onnipotente proviene la verità e la gloria della nostra storia, la nostra forza nei rovesci della fortuna, la nostra perseveranza.
La nostra è una storia nobile, di nobiltà dello spirito, di umana dignità. Il Signore ha condotto i nostri padri e le nostre madri lungo le generazioni. Guiderà noi e i nostri figli, e i figli dei nostri figli attraverso questi giorni.
Noi stiamo di fronte a Dio, rafforzati dalla Sua legge, che seguiamo. Ci inchiniamo di fronte all’Eterno. Camminiamo a testa alta tra gli uomini. Confidiamo nel Re dei Re: il nostro camminosta di fronte a noi. Vediamo il nostro futuro.
Tutta Israele sta di fronte a Dio in questo momento. Nelle nostre preghiere, nella nostra speranza, nelle nostre confessioni, noi siamo uniti con gli altri ebrei di tutta la Terra. Ci cerchiamo l’un l’altro, e sappiamo chi siamo. Guardiamo verso Dio e confidiamo in ciò che ci attende.
"Non dorme e non si lascia prendere dal sonno il Custode di Israele".
Ossé Shalom bimromav ve ossé shalom alenu ve al kol Israel.
Venomar Amen.

Questa preghiera è stata scritta da Leo Baeck, z.l., e diffusa in tutte le sinagoghe tedesche nel 1935, per essere recitata prima del Kol Nidré di quell’anno. Quando i nazisti ne vennero a conoscenza requisirono il testo e le SS arrestarono Leo Baeck. La preghiera proibita dai nazisti a Kippur nel 1935 venne inclusa agli atti del processo Eichman, a Gerusalemme nel 1961.