lunedì 3 gennaio 2011

A Bi'ilin, un villaggio della Cisgiordiania, ogni venerdi' pomeriggio, si tengono manifestazioni contro la barriera di sicurezza. Ci sono scontri con la polizia, e questa volta ci e' scappato il morto. Comunque la si metta, e' una tragedia. E non avrei nemmeno voglia di scriverne, ma vedo che in giro c'e' una gran voglia di correre alle conclusioni. Invece, come in un prevedibile e scontato romanzo giallo, questa morte e' piuttosto strana.

I primi che non ne vogliono sapere di piu' sono gli stessi palestinesi, che hanno rifiutato di stabilire una commissione di inchiesta congiunta con la polizia israeliana. Pero' un certo Jonathan Pollak, portavoce del Popular Struggle Coordination Committee (mica fragole, eh), ha accesso a quegli stessi documenti medici che sono negati alla polizia israeliana IDF. E secondo lui la manifestazione era pacifica. Questa manifestazione, voglio dire:


Ammesso poi che Rahma ci sia stata, a quella manifestazione. Un suo parente, qui, dice che Rahna  avrebbe inalato il gas a 500 metri di distanza dai candelotti. Fonti palestinesi dicono che sarebbe stata portata in ospedale in condizioni di incoscienza. Se Rahma e' la persona che vedete caricata in ambulaza qui, nel video,  ecco, direi che proprio incosciente non sembra.

Ah, nelle settimane scorse, un tale, appartenente al clan del marito di Rahma, aveva minacciato di accoltellarla - punizione riservata alle  adultere- perche' (secondo lui) Rahma era incinta ed il padre non era il marito. Tu guarda che strano, sono sempre adultere quelle che vanno a morire. Deve essere una tradizione palestinese. Ma chissa' se era davvero adultera la povera Rahma. Non lo sapremo mai, perche' e' morta - di leucemia, per l'esattezza. Era entrata in ospedale dieci giorni prima della manifestazione.
 

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