Carina, questa storia. Dunque: il nipote di Leibowitz, un tale di ottima famiglia che ha abbandonato Israele per trasferirsi a Washington, dove campa facendo il traduttore dall'ebraico. Si trova tra le mani le registrazioni delle telefonate della ambasciata israeliana. Che gia' e' roba illegale - registrare telefonate, dico. Contrario ad ogni norma del tanto strombazzato diritto internazionale.
E che fa? Le passa a un altro tizio, che scrive un blog dal titolo orwelliano ("rendere il mondo un posto migliore"). E questo secondo tizio, avendo a che fare non con un crimine, ma con due, ma essendo comunque abituato a muoversi in un universo orwelliano, ritiene di avere davanti a se' un genuino patriota americano (!), e quindi pubblica tutta la roba sul suo blog [non ve lo linko, trovate tutte le informazioni qui]. Poi, il coraggioso, si caga in mano e cancella tutti i post che possono portare qualcuna delle informazioni che Leibowitz gli ha passato.
Questo e' il genere di persone che brandisce le dichiarazioni ONU ed il diritto internazionale ogni volta che si tratta di condannare Israele. Cioe' sono ebrei che attentano alla sicurezza dello Stato ebraico. Per come la vedo io, sono del tutto simili a quegli italiani che, nel nome della sicurezza dell'Italia, collaboravano con strutture piu' o meno legate ai servizi segreti di vari Paesi, e disseminavano l'Italia di bombe. I camerati di Pino Rauti e Stefano Delle Chiaie, insomma.
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