sabato 10 settembre 2011
martedì 6 settembre 2011
le sfumature del diritto
Carina, questa storia. Dunque: il nipote di Leibowitz, un tale di ottima famiglia che ha abbandonato Israele per trasferirsi a Washington, dove campa facendo il traduttore dall'ebraico. Si trova tra le mani le registrazioni delle telefonate della ambasciata israeliana. Che gia' e' roba illegale - registrare telefonate, dico. Contrario ad ogni norma del tanto strombazzato diritto internazionale.
E che fa? Le passa a un altro tizio, che scrive un blog dal titolo orwelliano ("rendere il mondo un posto migliore"). E questo secondo tizio, avendo a che fare non con un crimine, ma con due, ma essendo comunque abituato a muoversi in un universo orwelliano, ritiene di avere davanti a se' un genuino patriota americano (!), e quindi pubblica tutta la roba sul suo blog [non ve lo linko, trovate tutte le informazioni qui]. Poi, il coraggioso, si caga in mano e cancella tutti i post che possono portare qualcuna delle informazioni che Leibowitz gli ha passato.
Questo e' il genere di persone che brandisce le dichiarazioni ONU ed il diritto internazionale ogni volta che si tratta di condannare Israele. Cioe' sono ebrei che attentano alla sicurezza dello Stato ebraico. Per come la vedo io, sono del tutto simili a quegli italiani che, nel nome della sicurezza dell'Italia, collaboravano con strutture piu' o meno legate ai servizi segreti di vari Paesi, e disseminavano l'Italia di bombe. I camerati di Pino Rauti e Stefano Delle Chiaie, insomma.
fantasie metropolitane
La fantasia di chi va alla ricerca di segnali della fine di Israele si e' esercitata anche sulla educazione degli haredim, che farebbero troppi figli. C'e' un altro gruppo sociale che ha un alto numero di figli per famiglia, gli arabi. Ma nessuno scrive mai che gli arabi fanno troppi figli. E siccome il sistema scolastico dei haredim e' quello che e', e questi non possono inserirsi nel mercato del lavoro, ecco pronta la lagna allarmata sulla bomba demografica ad orologeria e la profezia sull'imminente collasso di una societa'sempre piu' capitalista ed indifferente verso i poveri.
Che tradotto si dice: "bla bla come sono egoisti questi ebrei, mica andra' sempre avanti cosi'".
Ora Haaretz ci informa di come le cose stanno cambiando:
Ma naturalmente non vedremo molta gente prendere nota. I sostenitori della diagnosi apocalittica sui fallimenti del progetto sionista cercheranno con disinvoltura altri fattoidi a supporto della loro retorica. Immaginare che lo Stato ebraico possa continuare ad esistere va contro le loro convizioni religiose (o morali, o filosofiche). I settori particolarmente allucinati continueranno a ripetere dati non aggiornati, o semplicemente ad inventarseli. E ci sara' qualcuno che dice che non e' mai abbastanza, quando persino Haaretz parla di mutamento storico.
Con la metropolitana di Gerusalemme, se ci pensate, e' successa la stessa identica cosa. Prima si e' urlato alla violazione dei trattati internazionali, c'era chi la aveva gia' definita "metropolitana dell'apartheid". E' seguita un po' di cagnara sul boicottaggio, ma comunque i lavori sono finiti ed anche ben finanziati, pure in un periodo in cui le banche erano non proprio entusiaste.
Il collaudo e' durato un paio di mesi, durante i quali si vedevano correre convogli nuovissimi e ovviamente vuoti. E naturalmente anche quelli erano un segno spettrale della arroganza dei sionisti, del fallimento dello Stato, della fine del mondo e della imminente guerra civile che gli islamisti stanno scatenando, offesi dalla pretesa degli ebrei di dichiarare Gerusalemme loro capitale, e da quella metropolitana che collega gli insediamenti con il centro bla bla.
Tre quarti di chi urla queste cazzate non saprebbe indicare sulla mappa dove stanno i quartieri che fin dal 1949 l'ONU riconosce come ebraici: ma che te ne fai dei fatti, quando hai la fede dalla tua parte. Adesso, con gran soddisfazione di tutti, la metropolitana di Gerusalemme funziona, cittadini arabi se ne servono quotidianamente e il traffico in centro e' diminuito.
Il collaudo e' durato un paio di mesi, durante i quali si vedevano correre convogli nuovissimi e ovviamente vuoti. E naturalmente anche quelli erano un segno spettrale della arroganza dei sionisti, del fallimento dello Stato, della fine del mondo e della imminente guerra civile che gli islamisti stanno scatenando, offesi dalla pretesa degli ebrei di dichiarare Gerusalemme loro capitale, e da quella metropolitana che collega gli insediamenti con il centro bla bla.
Tre quarti di chi urla queste cazzate non saprebbe indicare sulla mappa dove stanno i quartieri che fin dal 1949 l'ONU riconosce come ebraici: ma che te ne fai dei fatti, quando hai la fede dalla tua parte. Adesso, con gran soddisfazione di tutti, la metropolitana di Gerusalemme funziona, cittadini arabi se ne servono quotidianamente e il traffico in centro e' diminuito.
Pazienza per i pessimisti, che sono gia' alla ricerca del trucco. E di altri segnali della fine imminente, che certamente troveranno. Devono comunque fare una vita di merda.
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