sabato 16 aprile 2011

Sembra ci sia in giro una gran voglia di parlare di Vittorio Arrigoni - che per me e' incomprensibile. E anche una gran voglia di parlare delle reazioni alla sua morte, ovvero della panoplia di teorie complottiste che impazzano ("e' stato il Mossad, gli ebrei sono troppo potenti, sbroc sbroc"). Questa la trovo piu' comprensibile, l'Italia che si esprime in Internet ha una spiccata predilezione per il surreale.

Pero' non capisco tutto questo bisogno di parlare di Vittorio Arrigoni, di trovare tracce di nobilta', idealismo, impegno sociale o altro, in quella che e' una biografia tutto sommato banale. Nato in Brianza, da una famiglia di sinistra, con la mamma sindaco, a piu' di trenta anni suonati puo' permettersi il lusso di non lavorare. O di lavorare per una sedicente organizzazione umanitaria. E ci e' rimasto.


Dicono si fosse dedicato alla attivita' politica umanitaria come rimedio contro la depressione - a me sembra che qualche problemino ce lo avesse ancora, visto che aveva messo in vendita magliette come questa. Ma vabbe', la depressione ti butta anche addosso momenti di magniloquenza.

Prima di morire ha impestato la rete di messaggi in cui definiva i sionisti dei "ratti di fogna", augurava la morte (la morte...) agli israeliani che gli scrivevano da 50 km da Gaza, e rivestiva tutto questo suo odio di visioni idilliache e pacificatorie. Anche questo, pero', e' piuttosto banale. Gli antisemiti alternano scoppi di ira contro la loro ossessione, a sogni di come sara' bello  quando il loro nemico sara' finalmente sconfitto, e il mondo libero dal peccato originale.

Quindi mi chiedo cosa c'era di cosi' straordinario negli scritti di Vittorio Arrigoni da giustificare un simile spreco di inchiostro e di tempo. Al di la' del fatto che fosse un cittadino italiano e che in Italia ci possa essere una qualche identificazione con lui. Continuo a credere che troppa gente, magari anche ragionevole, reagisca con automatismo sospetto a parole magiche come "Stato democratico, laico, secolare, magari sui confini della Palestina storica" che non e' solo una offesa a tremila anni di storia ebraica. E' in se' un sogno genocida, in nome del quale e' morto Arrigoni ed altri moriranno dopo di lui. Ma e' anche troppo, troppo simile al linguaggio corrente a sinistra.

4 commenti:

Titiro Arriaga ha detto...

La penso come te! Anche a me la vicenda di Arrigoni mi lascia del tutto indifferente e non capisco questo bailame da parte di ebrei e palestinesi, oltre che da parte dei soliti gruppi pacivendoli. Voleva essere un eroe? Beh... lo è stato. Come è scritto: <>. Ora sarà nel suo paradiso personalizzato, proiezioni oniriche di riflessi celebrali evocati. A meno che anche lui come me non pensasse che l'inferno fosse molto più divertente! In attesa del mondo che verrà (presto, molto presto, ai giorni nostri, B''H), meglio passare il tempo con Moana Pozzi che con Madre Teresa. Pasqua separata e felice a te ed alla comunità ebraica in medio oriente (che i non-ebrei chiamano Israele). Ciao ed a risentirci l'anno prossimo, vecchio mio... in alto i cuori!

restodelmondo ha detto...

Ti passo un pezzo che mi è piaciuto molto al proposito: http://www.buraku.org/2011/04/15/la-sua-rivoluzione/

[PS: Il mio sito è giù, ma dovrebbe sistemarsi nei prossimi giorni...]

barbara ha detto...

Riporto dal blog di un amico:
"Essendo arrivato in Israele ieri, oggi ho parlato con Clara Banon, la quale mi ha confermato che:
Vittorio Arrigoni aveva augurato a Clara di morire in un attentato, e che suo figlio, che vive nel Sud e non è neppure un soldato, venisse ucciso da un missile Grad.
Si è detto dispiaciuto che la famiglia di Clara non sia stata tutta sterminata nella Shoà."
E che sia ben chiaro che gli antisionisti non hanno niente niente niente a che fare con gli antisemiti. Nel frattempo a tutti i blog filosionisti, o che semplicemente lo ricordano con dolore per la morte tragica ma senza spacciarlo per eroe martire vittima della perfidia giudaica, arrivano centinaia di attacchi, insulti, auguri di morte, manifestazioni di odio con una violenza da fare davvero paura.

Orchiclasta ha detto...

Misera morte di un povero esaltato. Però la madre è orgogliosa, magari tutta contenta che non l'hanno decapitato.