martedì 26 agosto 2008

parasha Noah

C'è la storia di quel rabbino, che era un convinto sionista e che si trovava in visita in un paesello della Romania, dove di sionisti non c'era nemmeno l'ombra. Il sionismo era anzi schifato dalla stragrande maggioranza degli ebrei di quella città. Il presidente della sinagoga chiede quindi al rabbino di non fare nel suo sermone nessun riferimento al sionismo, che farebbe arrabbiare tutta la comunità. L'argomento del sermone è la storia di Noah e del diluvio.
Il rabbino spiega quindi che la Torah dice che i tre figli di Noé salirono sull'arca, e i commentatori aggiungono che salirono anche le mogli, che si salvarono così dal diluvio. Ma i parenti delle mogli? Beh, loro non volevano salire. Il suocero di uno dei figli di Mosé era un imprenditore che aveva interessi in tutto il mondo e non volle credere ai discorsi di Noah sul diluvio che si stava avvicinando. Il suocero di un altro figlio era un rabbino che sollevava problemi per questa faccenda degli animali impuri che sostavano nell'arca e aveva deciso che l'arca non era kasher. Il terzo suocero invece era un socialista. Considerava repellente questa faccenda che solo Noah e pochi altri si sarebbero salvati, e secondo lui si doveva salvare tutta l'umanità e questa faccenda del diluvio era solo un inganno ideologico. E quando l'acqua iniziò a coprire la terra fu il primo a morire.

1 commento:

Piero P. ha detto...

Fai sorridere, Andrea. Direi che si trattava di un bravo rabbino e di un bravo sionista.
Ciao, buona giornata a te, Sara e Dov