lunedì 29 novembre 2010

nevrosi semitiche

C'e' una variante del farlocchismo che ha una indubbia lunga durata, eppure mi lascia perplesso ogni volta che ci inciampo. Ha a che fare con Israele, e di solito affligge persone di origine ebraica. O comunque individui che avrebbero tutta la possibilita' di immigrare in Israele, diventarne cittadini e dare il loro prezioso contributo alla vita politica locale. Magari portando un poco della sapienza accumulata in decenni, ma che dico: secoli, manno': millenni! di esistenza diasporica. 

"La mia famiglia viene da secoli di pacifica convivenza con l'islam". Fantastico: perche' non vieni in Israele a insegnare come si fa? "Conosciamo troppo bene, in quanto ebrei, i frutti malati del fanatismo e della intolleranza sbroc sbroc". Bello, bellissimo, perche' non vieni a dare il tuo contributo? "Derivo dalla mia appartenenza ebraica soprattutto una dedizione alla laicita' dello Stato". Lo sa solo l'Onnipotente quanto bisogno c'e' in israele, di separazione tra Stato e religioni. 

Peraltro, di solito, questo genere di farlocco non ne puo' piu' del governo Abberlusconi. Sarebbe quindi piu' che motivato, o motivata, a levare le tende e spostare armi (nonviolente) e bagagli (culturali, eggia') in lande dove, e non scherzo, c'e' un disperato bisogno di cultura politica liberal democratica e socialista. Dal momento che, ed eccovi servito il caffe', chissa' che non vi svegliate, la cultura politica di Israele e' la stessa della popolazione che ci vive, ovvero ondeggia tra il tribalismo nordafricano, e il socialismo romantico esteuropeo. Poco, pochissimo spazio per i diritti dell'individuo e quanto al rispetto della legalita', stiamo parlando di un Paese nato grazie alla immigrazione clandestina. 

Invece no. Farlocco (o Farlocca) se ne sta alla finestra. Ad elargire perle di sapienza diasporica, a bearsi della incertezza della propria appartenenza ed a sbattere con furore tale beatitudine in faccia a chi, di quella stessa appartenenza ,ha deciso di farci qualcosa di piu' che una serie di ricette di cucina [questo e' un riferimento pesante a chi insegnava che l'ebreo deve essere tale in casa, e cittadino al di fuori. Qui, se volete sapere cosa significava].

Il mio amico Yossarian  parla di chi, tra i suoi coetanei, "ha mischiato il Maharishi Yoga con Che Guevara". Che sono, se ci pensate bene, due begli esempi di fuga dalla responsabilita'. Io trovo particolarmente irritante, in ambito ebraico, chi adotta la stessa attitudine. Anche perche' ha per solito una certa fastidiosa abitudine a contrabbandare versioni di fantasia della storia di Israele, appoggiare strampalati progetti di suddivisione della nostra capitale oppure dubbie organizzazioni per i diritti civili. ecc. ecc. 

Non vive in Israele, ne' ha intenzione di immigrarci. Quindi non ha alcun interesse alla sopravvivenza di quello Stato. Pero' conosce perfettamente quel che scrivono Unita' e Repubblica sull'argomento, e si sa che quella e' roba che non si puo' mettere in dubbio. E ognuno, peraltro, ha i propri testi sacri.  Questione di appartenenze.

l'interessante mappa di Peace Now

Qui si vede che, per Peace Now,  settler e' qualsiasi ebreo che vive dentro la Citta' Vecchia.

C'e' in giro in effetti questa leggenda secondo cui, quando Gerusalemme non sara' piu' ebraica, la pace regnera' nell'Universo. Ci credeva, per esempio, Sant'Alfonso Maria De Liguori.

Che evidentemente ha ispirato quelli di Peace Now. Vai un po' a scoprire come mai non sono cosi' popolari in Israele...

mercoledì 24 novembre 2010

Franco Frattini e Google Translator

"the state of play of the peace process" "in order to finally get the result" "to persuade and to remove some reluctances that still exist in Europe to practically implement the upgrading" "We've already reached a decision in that sense" "there are no boundaries, no limits, to improved cooperation in all the industrial sectors" "we also are going ahead with very interesting projects that I can define as triangular". 

 Franco Frattini, Ministro del Governo delle tre I. 
Con la collaborazione di Google Translate.  Fate una prova

[hat tip a Lara]

martedì 23 novembre 2010

Rom a Gerusalemme



Piaciuto? Se vi interessa l'argomento, qui c'e' un articolo che dovete leggere. E vabbe', occorre registrarsi. Ma c'e' la foto di un amico mio. 

There is immense prejudice against the Gypsies in Palestinian society  [...] I have sat with educated Palestinians and heard very negative prejudices against the Gypsies… It showed me the underside of Palestinian society. I was able to see how they treat their own minority and it was quite disturbing.
[...]
There is a lot of prejudice and they [i Palestinesi, ndt]  feel oppressing the Gypsies is natural. The Jewish workers in the municipality are usually extremely sensitive and show solidarity and support"

Quale sorpresa, nevvero?

domenica 21 novembre 2010

la storia di un bambino e di due ometti piccoli piccoli

Questo post e' indirizzato a quel sociologo che un giorno sara' interessato a una cattedra in neuropsichiatria, e si dedichera' allo studio di forum, newsgroups et similia [1].

Il mio amico David, che blogga su Treppenwitz, ha oggi pubblicato questa bella storia. 

"I was recently examining an 8 year old boy. He looked like a regular kid wearing a T-shirt and shorts. I was in the middle of doing a retinoscopy when in the distance I heard the siren of an ambulance, as happens in any city from time to time.
The 8 yr old boy asked me if I could stop the exam.
I thought that he wanted to go to the bathroom. But what he did instead was to recite Psalm 121 by heart in Hebrew to pray for the well-being of whoever it was in that ambulance.
When he'd finished, he let me carry on." 

Non so voi, ma io ho trovato molto commovente questa storia, per tanti motivi.

Gerusalemme e' una citta' complicata, diciamo in cui corrono passioni molto accese, e questo e' un bambino di otto anni, che prega per la salute di uno sconosciuto che potrebbe benissimo appartenere a una delle molte tribu' estranee o addirittura rivali (rivali della sua, qualunqua essa sia) che percorrono quella citta'. La persona che sta nella ambulanza potrebbe essere ebreo, arabo, gay,  ultraortodosso, musulmano, cristiano, hiloni e via specificando. La convivenza tra queste tribu' non e' facile, e ci sono certo bambini che dai propri genitori non imparano esattamente che ogni essere umano e' una immagine di Dio. E, anche se magari vi hanno raccontato il contrario, da noi non esiste l'apartheid, nemmeno per quanto riguarda le cure mediche.

Tra l'altro, ognuna delle popolazioni delle enclavi di questa citta' ha anche un proprio codice di abbigliamento, e questo ragazzino non porta nemmeno le insegne di alcun gruppo specifico. Voglio dire che non e' particolarmente datih, religioso. Probabilmente i tre servizi quotidiani dell'Ebraismo, e cinque di Sabato, non fanno tutti parte della routine. di casa sua. Che abbia una propria sensibilita', religiosa o meno, e che la mantenga in questa citta', e' secondo me una cosa bellissima.

Bene, oggi ho postato, come si dice, questa storia. Ci ho dato un titolo polemico, facendo eco ad un tale che, come in questo post qui, prova un particolare piacere a ricordare ai lettori che il tale criminale e' ebreo. Fa un po' parte della sua teologia, diciamo. Lui e' convinto che esista qualcosa come la natura umana, che essa sia fondamentalmente cattiva, che la pratica del cattolicesimo la possa migliorare, che quella dell'ebraismo finisca comunque per peggiorarla, e che la cittadinanza israeliana copra le peggiori malefatte. La mia e' stata una provocazione tutto sommato riuscita, visto che il tizio si e' levato dalle scatole, probabilmente cercando qualche storia ugualmente edificante, ma appartenente alla religione giusta (quella di Pio XII, per intenderci).

Le risposte che ho ricavato al mio post sono invece piu' interessanti. La prima e' questa. Per una specie di automatismo, quando questo tizio legge che ci sono ebrei a Gerusalemme si sente obbligato a ricordare che ci sono anche "quelli che espropriano palestinesi". Che i figli di questi palestinesi tirano pietre. E che questi tiratori di pietre vengono ammazzati. Notate il plurale. 

Che poi uno vorrebbe chiedere, a codesto sapientone, tutto questo cosa c'entra con un ragazzino che dice delle preghiere per la salute fisica di qualcun altro. Il quale qualcun altro potrebbe benissimo essere uno di quei ragazzi lanciatori di pietre -se proprio sei convinto che gli scambi sassi contro proiettile siano una faccenda quotidiana; non lo sono, ma mi guardo bene dall'importunare i tuoi sogni con la realta'... No, dai, davvero. Qualcuno ce la fa a spiegarmi cosa dovrebbe fare questo bambino, secondo il sapientone dai riflessi automatici. In quale modo puo' espiare il peccato mortale di vivere a Gerusalemme, come milioni di altri ebrei del passato, del presente e sperabilmente anche del futuro?

Vabbe', poi c'e' quella riga sulla strumentalizzazione. Che io son qui che mi scervello e non vedo dove cavolo sia, la strumentalizzazione. Il post, per come lo vedo io, contiene una scemenza tratta dai media e ampiamente generalizzata (il plurale dello scambio di pietre contro pallottole). A cui il sapientone aggiunge una stronzata -"Bisognerebbe pensarci..."; in effetti se te lo scrivo qua vuol dire che ci ho pensato, no? "prima di" [segue riferimento a roba che non ho fatto ne' io ne' i lettori, e nemmeno quel bambino].

Uno qui potrebbe osservare che non tutti gli espropriati del mondo tirano sassi - per dire, gran parte degli ebrei cacciati da Gaza, che ancora adesso vivono in camper e caravan, non hanno tirato sassi contro nessuno. Ma il nostro sapientone evidentemente considera connaturato alla natura degli arabi di Gerusalemme, questa propensione alla lapidazione. E vedete un po' voi chi e' razzista.

Allora, siamo arrivati alla seguente somma: scemenza, stronzata, fregnaccia razzista. La persona normale si accontenterebbe, voglio dire se fossimo nel corso di una conversazione tra avventori dello stesso bar, uno che ci e' andato giu' pesante in quel modo si aspetterebbe magari una risposta. Se il suo modello di comunicazione non fosse il monologo, voglio dire. Invece no, il nostro sapientone si sente in bisogno di aggiungere una carognata, ovvero di sparare a casaccio una meta-cazzata, una delle accuse piu' odiose. Quali siano le basi, come ripeto, nessuno lo sa.

Perche' si tratta di una meta-cazzata? Perche' e' fondata su una cazzata, quella genealogia del lancio di pietre che il sapientone da' per realta'. Gli levi l'effetto di realta', gentilmente provvisto dai media, e cade anche la accusa di strumentalizzazione. Fa figo, buttare li' una accusa di questo tipo, indirizzata tra le righe alla intera popolazione ebraica della citta' di Gerusalemme (salvo quelli che manifestano nelle manifestazioni che piacciono a lui) deve dare l'illusione che stai alzando la voce, un po' come faceva Vittorio Sgarbi quando lo invitavano ai talk show per fare la macchietta collerica. 

Passa poco tempo e compare una seconda risposta.  Questo qua evidentemente ci trova qualcosa di male in un ragazzino che sa a memoria una preghiera ebraica. Che non e' proprio una cosa difficile, in un Paese la cui lingua ufficiale e', appunto, l'ebraico. Si tratta, ricordo, di un bambino che se ne sta buono buonino su una sedia, mentre il medico gli fa un esame di retinoscopia. Mentre fuori corre una ambulanza, e credetemi le ambulanze a Gerusalemme vanno davvero veloci. 

Ora, io potrei capire la stizza del commentatore se avessimo a che fare con qualche superstizione secondo la quale recitare il Salmo 121 in ebraico sostituisce le cure mediche. Ma le cose non stanno affatto cosi', l'ebraismo incoraggia la ricerca scientifica e Israele ha il sistema sanitario che ha.

Quindi che altro doveva fare, povero bambino? Scapicollarsi piu' dalle scale a vedere se poteva essere di aiuto in maniera piu' razionale, positivista, scientifica ed illuminista?  E siccome questo non e' scientificamente possibile, avrebbe dovuto starsene dove stava, ed evitare al lettore italiano lo sgradevole pensiero di quel che fanno i preti? Magari, chesso', avrebbe potuto dire  ma chi cazzo se ne frega, sara' un arabo dimmerda, ridatemi la mia playstation cazzo, devo ammazzare qualche altra dozzina di negri che poi passo al livello superiore, cazzo. Sai che bello, davvero un bambino libero da condizionamenti ed appartenenze tribali. 

Che poi, questo commentatore, ci tiene a far sapere che lui si lamenta dei preti. Ora, anche io, e' noto, mi lamento perche' i miei soldi vanno in tasca a quei membri del clero che stazionano negli ospedali. A mio modesto avviso non c'e' nulla di male se un membro del clero se ne sta in un ospedale, e probabilmente fa parte dei diritti della collettivita' quello di poter accedere a servizi religiosi e non si vive di sola religione, e insomma qualche ragione per mettere qualche soldo in tasca a quei signori probabilmente c'e' anche [boh, forse no, forse si', ci devo pensare]. Mi fanno invece sicuramente inc...quietare molto quei signori che stazionano negli ospedali per rendere impossibile la vita alle donne che sono costrette a ricorrere alla interruzione di gravidanza.  Ma in questa storia non vedo nessuna imposizione, nessuna coercizione, ricordatevi che il bambino non porta l'uniforme di alcuna delle tribu' di Gerusalemme.

Anzi, con un po' di fantasia si puo' persino immaginare che quel bambino, essendo appunto un bambino molto sensibile, abbia sviluppato una propria spontanea dimensione spirituale, prendendo un po' qui un po' li' dalle varie forme di ebraismo che si incrociano da millenni in questa bellissima e complicata citta'. Che sia anche lui, un po' come tutti gli altri ebrei del mondo, in quella specie di viaggio che si chiama ebraismo ed in cui si ripete cosi' tante volte: veshinantam levanekha, e lo insegnerai ai tuoi figli. 

Non so come si chiami quel bambino molto sensibile, so solo che veste in maniera del tutto normale. E che ha qualche problema agli occhi (e si', io prego che non sia niente). Magari, chissa', ci passero' pure accanto, quando sono nella mia citta'. Potrebbe essere chiunque, c'e' una leggenda ebraica che dice che ogni sconosciuto potrebbe essere il profeta Elia, e questa e' una ragione per sorridere agli sconosciuti. 

Ecco, io trovo commovente il pensiero che bambini come questo saranno adulti che faranno qualcosa di positivo per la citta' in cui vivono e magari per il mondo. Il mondo tiene sempre gli occhi sulla nostra citta', in effetti. E questo pensiero mi aiuta a ridimensionare l'impressione piuttosto squallida che mi lasciano i due sapientoni di cui sopra, che in una storia cosi' bella trovano solo ragione per ripetere al mondo quanto sono stupidi ed ottusi. 

Che poi, se vogliono spiegare ai lettori che ho capito male i loro post, hanno tutto lo spazio nei commenti. 

[1] scherzo, in realta' questo e' un post per restodelmondo, che qui ha fatto una domanda interessante.

tra una balla e l'altra

Elder of Zyon ci informa che la campagna BDS Boycott, Divestiture and Sanctions sta andando maluccio. Il turismo in Israele, invece, va bene. 

In gergo para-fighetto, credo che le due notizie si riassumano dicendo che il brand Israele migliora la propria performance [dal 41o posto in classifica, sale al 30o]. Giusto coronamento degli sforzi di chi a questa faccenda sta lavorando. Se proprio vi interessa saperlo, i brand dei Paesi arabi cadono invece drammaticamente. Quanto all'Iran, solo lo Zimbabwe e' messo peggio. Per capire che significa chiedetevi se andreste in vacanza in Zimbabwe.

Insomma, a questo giro la campagna per il boicottaggio delle attivita' ebraiche,  piu' che danneggiare coloro che dovrebbero esserne vittima, fa piu' male a chi la sostiene. Sara' per questo che inventano frottole.

Tutto questo lo certifica nientemeno che la BBC.  Che, diciamola tutta, non e' affatto male, per essere l'emittente nazionale di un Paese in cui qualcuno ha ancora problemi a riconoscere Gerusalemme capitale dello Stato di Israele.

venerdì 19 novembre 2010

"not an important issue"

Quando meno del 14% della popolazione manifesta poco interesse nella situazione economica, IMHO i casi sono due

-o e' una popolazione di pirla, convinti che la dimensione spirituale sia piu' importante di quel che mettono in tavola;

-oppure hanno molta roba da mettere in tavola. E magari  una ragionevole certezze di continuare a riceverla.

Comunque i dati sono qui

a proposito di Leonardo

Informo i gentili lettori che e' terminata la mia garbata discussione con Leonardo, il tale che occupa la piattaforma dell'Unita' per postarci i suoi sproloqui. La trovate nei commenti al post su Sodoma, che poi e' qua sotto. Ho dato un taglio alla discussione per una questione, tra l'altro, di stomaco: il mio. Voglio dire, io sto davvero male quando penso che generazioni di operai e braccianti si sono levati il pane dalla bocca per fare grande quel giornale, il cui nome adesso e' abusato da uno che non conosce la Bibbia ma puo' citare da Wikipedia. 

E anche per aver fatto un paio di domande a Leonardo: se e' lui l'autore di porcherie antisemite che girano per la rete, quelle in cui dipinge il conflitto in Medio oriente come un scontro tra le forze del Male (ebrei-capitalisti-invasori-neocon e magari pure leghisti, visto che sono anti-islamici) e quelle del Bene (poveri-nativi-dispossessati e messi in lager dai nuovi nazisti). E sbroc sbroc.

Lui prima ha negato di esserne l'autore, poi ha aggiunto che si' e' vero, ma era roba vecchia, e infine mi ha spiegato che lui ha scritto quella roba [pertanto Leonardo, levati di torno, autori di quella roba qui non ne voglio], ma ha aggiunto che lui ha scritto anche tanta altra roba [ho detto levati di torno, perche' autori di quella roba qua non ne voglio]. Ma la risposta, come vedete, e' si'.  

Io non credo che i pochi lettori di questo blog protesteranno perche' e' stata tolta la possibilita' a Leonardo di ripostare qui le schifezze che lui puo' scrivere in molte altre parti della rete. Ma in caso vogliate spazio per le proteste, commentate pure questo post e spiegatemi cosa si perde sottraendosi agli attacchi di Leonardo: uno che sostiene che  ogni bambino ebreo che nasce in Israele toglie qualcosa al popolo palestinese.

Grazie in anticipo e Shabbat Shalom.

lunedì 15 novembre 2010

i pericoli di facebook, twitter etc

Secondo la TV iraniana. Gente che se ne intende.

novita' a destra

Sono impegnato in una affabile discussione con Leonardo, il quale, dopo un paio di paragoni tra Israele e Germania nazista, mi ha teste' accusato di essere un ladro di acque - ma sia chiaro, dice lui: "la responsabilita' individuale e' diversa da quelle collettiva". Cioe': io sono ebreo ma posso sempre salvarmi, evitando di immigrare in Israele e unendomi agli Opliti del Bene nella loro lotta contro i cattivi del mondo. C'e' un posticino per me, nella veste di custode della memoria, basta che non si metta in dubbio la realta' dell'Olocausto Palestinese. E pensa te che fortuna, in questo frangente il Fiume Piave e' nostro alleato.

Avrei qualche idea per altri post ma che ci volete fare ho pure una vita e, in questo momento, della roba da scrivere in real life. Pero' non mi dimentico del blog. Ho fatto un po' di pulizia nel blogroll, levando roba che era diventata ripetitiva. Ed ho aggiunto alla vostra destra una casellina che linka tre (per ora) dei siti di informazione e dibattito che io reputo piu' interessanti. Uno genericamente di destra, un altro genericamente di sinistra ed un altro generico e basta. Se avete voglia e tempo provate a indovinare cosa e' cosa.

Non e' necessariamente facile, pertanto buona lettura.

mercoledì 10 novembre 2010

Sodoma, Veneto.

Caro Leonardo,

ce l'hai una Bibbia? Si', lo so, per te e' roba da neoconi, o peggio da sionisti - che sono la versione cattiva degli ebrei. Ma sono convinto che una copia della Bibbia ce la hai anche tu. Magari quella traduzione che si chiama La Bibbia di Gerusalemme. E che, detto tra noi, non e' un granche'. Oppure quella della CEI, quella cattolica, se possibile -letterariamente- ancora peggio. Se non hai nessuna di queste due traduzioni, vai pure qui. La trovi in lingua originale e con una discreta traduzione inglese. Ci sono pure dei file mp3, in caso ti interessi sentire come suona la lingua originale.

Ora apri Genesi, cap 18 e scendi giu' giu' fino al v. 20 e successivi. Scoprirai la storia di una citta' dove la gente era davvero malvagia, la citta' si chiama Sodoma. Si', lo so, a catechismo ti hanno raccontato una serie di scemenze sulla omosessualita'. Ma il testo non parla affatto di omosessualita'. E a catechismo, nevvero, ti hanno raccontato tante altre scemenze. Molte a proposito degli ebrei. Sono quelle che ripeti in forma di calunnia contro il nostro diritto alla autodeterminazione (riconosciuto pure dall'ONU, tra l'altro). 

La gente di Sodoma era davvero malvagia. Se vuoi un  resoconto di quel che combinavano agli stranieri lo puoi trovare qui Come cosa e'? sono leggende. Leggende ebraiche, si' - diffuse (tra l'altro) in Terra di Israele, dopo la distruzione di Gerusalemme ad opera dei Romani. Le hanno pure messe per iscritto, da quelle parti. Eh gia', curiosamente,c'erano ancora ebrei da quelle parti. Sai, Leonardo, in realta' noi abbiamo sempre voluto tornare da quelle parti, e molti di noi ci hanno abitato per generazioni. Mica come quelli che il mondo chiama palestinesi e che, quando va bene, discendono da gente che stava da quelle parti da meno di due anni prima del 1948. Ma non divaghiamo.

Come ti dicevo la gente di Sodoma era davvero malvagia. Avevano istituito un intero sistema legale basato sulla violenza, che veniva pudicamente chiamata legalita', che consentiva loro di sfruttare e truffare gli stranieri, particolarmente quelli poveri. Per i ricchi si trovava sempre una scappatoia. C'erano pure, come puoi leggere, periodiche orge con partecipazione di bambini. Probabilmente da queste leggende deriva quella fissazione sull'omosessualita' che ha trovato strada poi nel cattolicesimo in cui sei cresciuto. Quella religione che dichiara, proprio come fai tu, che noi ebrei non abbiamo alcun legame con la terra di Israele. Orge, dicevo, con partecipazione di bambini. Gli imprenditori leghisti con il culto della famiglia e la fregola del culo dei ragazzini, almeno, hanno qualche rimorso e se ne vanno in Thalandia, e questo sicuramente lo sai. Ce ne sono pure che vanno a Cuba, ma questo lo scrivi poco volentieri, vero? 

E quel poveraccio a cui hanno rubato tutto quello che aveva? E poi si sono messi a parlargli, per convincerlo che appunto, era un poveraccio che non aveva mai posseduto niente, che quei risparmi che credeva di avere erano tutta illusione. A me questa storia ricorda le molte storie di contadini dalla vita dignitosa, impoveriti dalla -come la chiami tu- globalizzazione, e che scoprono che quel che avevano non e' piu' nulla e si trovano precipitati nella condizione di straniero. Nelle nostre citta' europee. In preda a un sistema legale che non e' ne' piu' umano, ne' piu' giusto, di quello di Sodoma. 

E guarda che carogne. Donano oro e argento ai poveri. Ma non cibo. E quando i poveri e gli stranier cercano di comprare del cibo, gli abitanti di Sodoma, quei bravi ed onesti commercianti, tirano giu' la saracinesca, ormai le regole dicono che e' tempo di chiudere bottega. E il povero muore di fame. Con loro intorno che dicono "Ma che cazzo vogliono, questi stanno meglio di noi, guarda quanto oro e argento". E cosi' via.

Ora torna pure alla Bibbia. Genesi, capitolo 18, versetto 20 e successivi. Il Padreterno, come puoi leggere, era davvero infuriato con gli abitanti di Sodoma. C'e' questo tizio, che si chiama Abramo, che fa un certo discorso al Padreterno. Gli dice che magari ci sono cinquanta persone oneste. O magari quaranta. O venti. Insomma, proprio pochi, e sempre di meno. Un po' come gli elettori del PD nella campagna veneta, ecco. 

Ma, dice Abramo, proprio perche' ci sono quei quattro gatti di persone oneste, che si curano del dolore degli stranieri, che prestano orecchio e mettono tempo a disposizione di chi sta male, magari proprio perche' ci sono quei pochi, la citta' non merita di essere distrutta. Ci sono centinaia di migliaia di persone malvage, vero. Ma ci sono quelle poche decine di persone oneste e di valore. E, guarda che storia, Abramo riesce a estorcere dal Padreterno la promessa che Sodoma non veera' distrutta, se ci sono persone giuste, anche un numero bassissimo. 

Funziona cosi', col Padreterno. Voi che adorate la forza distruttrice della Natura, evidentemente, avete un altro genere di valori. Voi adoratori del Dio Fiume, e della sua Forza primigenia, che distrugge tutti i leghisti, quelli convinti delle ragioni della secesion, come quelli che si sono trovati a votare Lega [costola della sinistra, diceva uno che scriveva anche sul tuo giornale] per bizzarre ragioni geografiche. O quelli che votano Lega ma poi scendono a schiere a L'Aquila e passano giornate nel fango e tra le macerie. Esistono, sai? Te lo hanno gia' ricordato in tanti, ma occorre ripetertelo. Il Veneto ha una percentuale altissima di gente che fa volontariato. E di leghisti. Spesso sono le stesse persone. 

Gli abitanti di Sodoma erano certo peggio dei veneti. Eppure Abramo e' riuscito ad immaginare che forse c'era una minuscola, e sempre piu' piccola, percentuale di brave persone. E che, proprio per via della remotissima possibilita' che queste brave persone rendessero il sistema legale un poco piu' umano, quella citta' non meritava di venire distrutta. Lo so, lo so. Per chi adora le forze della natura le cose sono diverse. Ci sono quelli che sognano il Vesuvio che erutta e distrugge tutti i terroni (camorristi ed onesti insieme); e quelli che sono estasiati perche' il Piave rovescia la propria furia contro i leghisti, e contro quelli che leghisti non sono.

Io seguo un altro genere di valori. Credo che anche in una grande citta' popolata da gente mavagia ci possano essere delle brave persone. O che, figurati, magari persino le persone malvage possano un giorno capire che il loro sistema legale deve essere cambiato. Bazzeccole, vero? La storia del Diluvio che distrugge tutti i cattivi e' tanto piu' appassionante. Un bel Diluvio che caccia via dalla faccia della Terra tutti i cattivi cattivi, e tutti i  cattivi e basta e tutti i semi cattivi. Via, senza distinzione, un bel repulisti. Poi pero' la storia continua, ma questo e' un segreto noto solo a chi ha un qualche legame con la Terra di Israele. Che tu vedresti bene senza ebrei, ma questa e' un'altra faccenda. 

La piena del Piave non cambiera' la cultura del Veneto. Non fara' crescere i voti del PD, anzi e' assai probabile che rafforzera' la Lega, ed offrira' altre ragioni a chi urla alla secessione. E i tuoi sogni di pulizia etnica non cacceranno gli ebrei da Israele, che anzi ormai e' piu' anziano della maggioranza degli Stati esistenti sul Pianeta Terra. E tu continuerai a scrivere e pubblicare articoli, che dicono poco sulla realta' del mondo e molto sulle tue fantasie. Quelle di chi sa di essere sempre dalla sponda giusta. Glielo dice il Dio Fiume, che distrugge i cattivi.

domenica 7 novembre 2010

l'eredita' di Rabin

E dunque, Ytzak Rabin non era per nulla soddisfatto del processo di pace, e prendeva in considerazione l'ipotesi di fermarlo. Lo sostiene la figlia, in una intervista a Yediot Aharonot: " he was someone for whom the security of the state was sacrosanct" - E chiaramente lo Stato di Israele non stava attraversando un periodo di eccezionale sicurezza.

Lo sapevamo gia'. Noi comuni mortali, voglio dire, che oltre ai giornali leggiamo gli interventi parlamentari. Ed ecco qui, infatti, l'ultimo discorso tenuto da Ytzak Rabin alla Knesset.

Rabin NON era a favore di uno Stato palestinese. 
“We view the permanent solution in the framework of State of Israel which will include most of the area of the Land of Israel as it was under the rule of the British Mandate, and alongside it a Palestinian entity which will be a home to most of the Palestinian residents living in the Gaza Strip and the West Bank. We would like this to be an entity which is less than a state, and which will independently run the lives of the Palestinians under its authority.”

Rabin NON suggeriva il ritiro dai territori.   
"The borders of the State of Israel, during the permanent solution, will be beyond the lines which existed before the Six Day War. We will not return to the 4 June 1967 lines.”

Rabin NON avrebbe evacuato Gaza aka Gush Katif, ne' alcun altro insediamento prima che qualsiasi accordo venisse firmato.  
“I want to remind you: we committed ourselves, that is, we came to an agreement, and committed ourselves before the Knesset, not to uproot a single settlement in the framework of the interim agreement, and not to hinder building for natural growth.”

Miriam Shaviv, editorialista del Jewish Chronicle dice piu' o meno lo stesso, e vale davvero la pena di leggere il suo articolo.  L'eredita' di Rabin e' ora raccolta da Netanyahu, che si e' spinto fino ad accettare uno Stato palestinese. I laburisti hanno cercato di continuare il processo di pace anche quando era chiaro che i palestinesi erano interessati ad altro.: abbiamo infatti avuto la seconda Intifada e il trionfo di Hamas. Poco stupisce che gli elettori non ci caschino piu', ed i laburisti sono infatti al lumicino.

Questo e' quel che sappiamo noi comuni mortali. Altri sono dotati di poteri medianici e hanno la possibilita' di parlare con il fantasma di Rabin che ammanisce, addirittura, lezioni di filosofia della storia. E chi sono io per contraddire cotanta autorevolezza.

Faccio solo notare che Rabin non era uno snob, e che il suo fantasma non appare solo nelle riservate stanze della Fondazione Feltrinelli (che deve essere uno di quei posti in cui si decide la storia del sionismo, del movimento operaio e dell'umanita' intera). Lo si vede anche, piu' modestamente,  in televisione.

mercoledì 3 novembre 2010

tutti in kefyah!

Il signor Siham Barghouthi, Ministro della Cultura della Autorita' Nazionale Palestinese non la ha presa proprio benissimo. Barghouthi (eppero', curiosi questi palestinesi, hanno tutti gli stessi cognomi) e' uno che deve avere molto, molto tempo a disposizione. E per cui segue con attenzione anche la moda. C'e' un capo, che e' in giro da un po', che lo ha fatto davvero arrabbiare. Questo:
 Come che cosa e'? Ma e' una kefya, che diamine. C'e' qualcosa pero' nel disegno, o nel motivo, o nei colori, che ha mandato su tutte le furie il ministro della cultura palestinese.

Qui leggete le sue scandalizzate ed iraconde dichiarazioni. E quelle della direttrice dello Heritage Conservation Center di Betlemme, che spiega indignata come, pofferbacco perdindirindina, gli israeliani rubano "il cibo nazionale, i vestiti nazionali e la kefyah". 


La signora pero' non ha nulla da dire contro la delocalizzaione delle industrie palestinesi e il fatto che le kefye  siano da anni prodotte in Cina 


Insomma,  e' la solita storia. I palestinesi cercano di spacciare per vera la leggenda secondo cui gli ebrei non avrebbero alcun legame con la terra di Israele . E' appena il caso di notare che questo tema, quello degli ebrei che mancano di legame con la terra, e' uno dei pilastri dell'antisemitismo europeo. Arrivato agevolmente nel mondo arabo durante la prima meta' del Novecento; e particolarmente amato dai palestinesi, che si considerano i veri portatori delle  tradizioni locali sarebbero loro, i discendenti di gente che ha vissuto nell'area per ben due anni, e scusate se e' poco. 

Come invece spiega Elder of Zyon, che ha segnalato questa divertente storia,  la attuale kefya deriva invece da un indumento tipicamente ebraico, la sudra, di cui parlano non poche fonti.

A proposito, se vi interessa quel modello di kefia, questo e' il sito della ditta produttrice. Tra i colori disponibili, arancione (quello del movimento contro lo sgombero di Gaza) e verde militare.

martedì 2 novembre 2010

2 Novembre


"His Majesty's Government view with favour the establishment in Palestine of a national home for the Jewish people, and will use their best endeavours to facilitate the achievement of this object".

2 November 1917

HAPPY BALFOUR DAY

lunedì 1 novembre 2010

ah ah Amnesty

Elder of Zyon racconta una storia interessante.

Quella dell'attivista per i diritti umani, il cui arresto era stato condannato decisamente da Amnesty lo scorso maggio.

E che ha confessato attivita' spionistiche per Hezbollah.