giovedì 30 settembre 2010

era li' che la leccava

Dunque, c'era questo tizio, di origine sarda, che le stava facendo un cunnilingus, e tutti e due erano stonati e anche parecchio ubriachi, ma lei comunque era una tipa tosta, e dopo un paio di orgasmi ancora ne voleva, ma lui era ormai stanco. Oh, 'sta tipa, e' mica andata a prendere un chiodo, uno di quelli grossi, tipo c'hai presente da tenda. E glilo ha piantato nella tempia al tipo. Una storia, che non ti dico. Che poi si e' venuto a sapere che la tipa era pure sposata, ed anzi d'accordo con il marito. Cioe' c'e' chi dice che volevano fare una roba a tre, ma il marito all'ultimo momento non si e' fatto vedere. Ci sono poi quelli che dicono che la tipa, la assassina che ha usato il chiodo, voglio dire, aveva una storia anche un po' lesbica con una tizia importante, tipo un generale . E che anche il tizio di origine sarda era un pezzo grosso anche lui, e tra lui e la lesbica giudice, c'era una guerra che andava avanti da dieci anni. 

Quella che avete letto sopra e' un pezzo di Bibbia. Non scherzo, si tratta di Giudici 4. Andate pure a controllare la Bibbia che avete a casa e tenete presente, tanto per cominciare, che in ebraico gambe e piedi si dice con una unica parola (poi spiegatemi che ci fa la testa di uno tra i piedi di una). E che e' un po' dura ubriacarsi di latte, in realta' i due stavano bevendo altro.

Ora, e' vero che noi ebrei leggiamo la Bibbia con l'aiuto, per dirne una, di una serie di leggende integrative, dove di splatter simile a quello che vedete sopra ce ne e' a bizzeffe. Ed e' anche vero che la location di quelle storie e' il nostro Paese e c'e' qualcosa di divertente nel riconoscere i posti ed immaginarsi che sia successo proprio li'.

Ma insomma, la Bibbia e' un gran libro.  E non c'e' bisogno di essere ebrei per godersi una storia come quella di cui sopra. La Bibbia e' il libro sacro di noi ebrei, vero. Leggiamo ritualmente i primi cinque libri nel corso dell'anno e oggi festeggiamo la fine del ciclo. Ma e' anche uno straordinario concentrato di vicende leggendarie, che non e' da meno di altri cicli epici. Il guaio e' che e' stato trasformato in metafora, e la trasformazione in metafora uccide i capolavori letterari.

Pero', insomma, c'e' anche che storie di questo tipo sono state trasformate in un raccontino edulcorato, che tradurre e' sempre tradire, e che i traduttori di questi pezzi di letteratura hanno un po' il vizio di andare a cercare la morale e lasciar perdere tutto il resto. Il quale invece e' a portata di chi conosca l'ebraico. Il che e' possibile anche senza darsi tutte le arie di Erri De Luca.

Insomma, ti tolgono l'aspetto divertente di un libro e ti ci costringono a trovarci dentro delle metafore, o addirittura qualcosa di morale. Una noia, vero. Ma, a mio modesto avviso, anche un furto.

Hag sameakh, comunque.

martedì 28 settembre 2010

Sukkot



חג שמח

Stupri in Palestina

Ne parla qui Ami Isserof, raccogliendo le [poche] testimonianze disponibili. Non e' una lettura per stomaci delicati. Le donne stuprate sono "a female European leftist activist, a female Red Cross volunteer and a young Arab woman from Yafo...". Gli stupratori sono palestinesi, ed il tutto avviene lontano da occhi indiscreti.
E ora vediamo chi e come parlera' di quest'altra tragedia che accade in Palestina.

Qui, un pezzo di umorismo accademico: i soldati israeliani non stuprano le donne palestinesi, perche' sono razzisti.  E' bello sapere che i palestinesi non hanno di questi pregiudizi.

lunedì 27 settembre 2010

Ho riletto il mio post di ieri, compreso l'update. In breve, io osservavo che:
a) il presente pessimo stato dell'Universita' italiana e' uno dei frutti deleteri della riforma Berlinguer. 
b) almeno in una delle mitiche regioni rosse, dove governa la sinistra che tanto piace a Rosa, la predetta sinistra ha piazzato cappellani cattolici accanto alle donne che sono costrette ad abortire. Tutto a spese dei contribuenti, che pagano anche il personale al servizio dei detti preti.

Poi ho letto la risposta di Rosa.  Che non e' affatto una risposta a me, ma e' solo l'ennesima sua sfuriata  contro la Gelmini e la  riforma della scuola superiore. Che con il mio post c'entra come la ricetta del fish and chips con le fragole. Perche' io non stavo parlando di scuole superiori.

Lo stato pietoso dell'Universita' italiana, "il blocco del turn over e la precarizzazione del lavoro accademico" non sono responsabilita' dell'attuale governo, contrariamente a quel che ne scrive Rosa.  C'erano da prima e la c.d. riforma Berlinguer, quando non li ha peggiorati, come minimo li ha lasciati immutati. Il diciotto politico e' il bersaglio polemico della Gelmini? Chissene, e' la mia risposta. La Gelmini e' una politica di destra, lasciale fare discorsi di di destra. Sei di sinistra e i discorsi di destra ti irritano? Notiziona, eh. E' esattamente quello che si propone chi li tiene, quei discorsi. Rasputin, al solito, le saprebbe rispondere meglio di te:

con tanti ringraziamenti a I & I

Guardiamo alla realta', invece. Il diciotto politico non lo teorizza piu' nessuno, dice Rosa. Pero' nella realta' esiste. Quando nella Universita' ci lavoravo ho visto che il concorso per il posto di ordinario veniva bandito su base locale, per quelle cattedre che avevano molti studenti. E di solito viene vinto dal professore associato, che vede aumentato il suo prestigio ed anche il suo stipendio. Nulla di male, si tratta di una regolare carriera. Il punto e' che per avere molti studenti, si abbassava la qualita'. dell'insegnamento e si rendevano facili gli esami. E siccome negli stessi anni aprivano qua e la' decine di nuove Universita' (altra colpa della destra, suppongo) c'era sempre il rischio che lo studente, insoddisfatto perche' gli esami erano troppo difficili, se ne andasse nella facolta' analoga di una Universita' in una citta' vicina. Dimenticavo: per accrescere la popolarita' dell'insegnamento, il docente manteneva gli stessi libri di testo, che cosi' possono essere acquistati usati. Il risultato  e' il diciotto politico. Anzi, il ventotto.

Cosi' mi viene da ridere leggendo Rosa che spara bordate fiori bersaglio, e se la prende con il linguaggio aziendalistico della Gelmini. Cosa ha fatto il partito tanto amato da Rosa, se non introdurre logiche aziendali, secondo cui lo studente-consumatore, acquista il voto che piu' lo aggrada, al prezzo piu' conveniente per lui? Ma in quel caso, dice Rosa, non c'era nulla di male a chiamarla riforma. Se Rosa ha mai letto Orwell, se ne deve essere dimenticata. Inutile pero' consigliarle libri.

Rosa, cioe', non sta rispondendo alle mie osservazioni: ne' a quella sui preti piazzati in corsia, ne' a quella sullo sfascio dell'Universita'. Chissa', magari anche queste due belle schifezze sono responsabilita' di chi non ha votato, e non ha votato il partito che piace a lei. Rosa, cioe', si e' costruita un mondo diviso in due, da una parte ci sono quelli come lei, che votano il partito che perde -e trangugiano clericalismi ed attacchi gratuiti ad Israele, preludio della criminalizzazione delle comunita' ebraiche (che puntualmente arriva nelle piazze). Dall'altra c'e' il partito della pagnotta, di cui io sono diventato improvvisamente rappresentante. Anche se non ho mai scritto che non intendo votare, ne ho scritto per quale partito intendo votare. Perche' nemmeno so se e quando votero' in qualche elezione italiana. Ma Rosa ha gia' deciso, proprio come Abberlusconi ha deciso che chi non e' con lui e' un giudice comunista, o -in declinazione leghista- un centralista romano.

Il punto e' che questo stile di comunicazione, quando lo usa Abberlusconi, funziona. Ovvero gli permette di vincere le elezioni. Quando lo sua Rosa, che pure si vanta di essere riuscita a convincere qualcuno ad andare a votare, non funziona per nulla. Perche' Abberlusconi promette ai suoi elettori di entrare a far parte della tribu' dei vincenti, di quelli che sono dalla parte giusta quando arriva la fortuna. Invece chi da sinistra predica con toni apocalittici, "o votate per noi oppure sara' il fascismo, anzi il nazismo" lancia un messaggio assolutamente impopolare. Poniamo che l'elettore sia un consumatore [per me non lo e', ma evidentemente chi ama questi scontri tra tribu' la vede cosi'] e si trovi a scegliere tra l'Italia di Abberlusconi, caciarona, menefreghista, ricca e godereccia, e quella eticamente impegnata, responsabile, austera ed antifascista. Cosa sceglie, questo consumatore-elettore?

Naturalmente io non voglio insegnare il mestiere agli strateghi della comunicazione politica. Quando verra' il momento di votare, spero sappiano fare il loro lavoro e trovare il modo piu' efficace di intercettare consenso . Magari potrebbe funzionare, questa strategia dello scontro di civilta', questa favola dell''Italia (anzi l'Europa) spiritualmente superiore che sconfigge i bassi istinti materialisti della  rozza plebaglia fascista  E, come si dice, si riuscira' a mandare a casa Abberlusconi [spazio per le risate]. Del quale Abberlusconi, io in questo blog parlo poco e male, ma evidentemente Rosa non legge ne' i libri che le consiglio, e nemmeno quel che scrivo.  Io pero' leggo, con crescente noia, quel che scrive lei. Siccome non e' la prima volta che incrocio furori polemici come quello di Rosa, c'avrei, come si dice, una domanda. E' una osservazione che faccio spesso a ebrei (ed ebree) di sinistra, italiani, che incrocio in rete e che spesso sono miei coetanei. 

Come mai persone che si vantano di essere cosmopolite, autoironiche, di prendere poco sul serio le appartenenze, che raccontano le bellezze della identita' composita e meticcia, diventano degli antifascisti monolitici ed integrali, guerrieri da tastiera in servizio permanente effettivo, ogni volta che si avanza una minima osservazione meno che entusiasta del loro schieramento politico preferito?  

C'avrei anche una risposta, per quanto parziale:  per queste persone la politica ha sostituito la religione. Se ne vantano pure, eh. Chesso', prima definiscono la religione "un sistema ideologico con al centro una rivelazione" - che e' un gergo parascientifico che fa molto figo e non c'entra una fragola con l'ebraismo. Per dire, io a sedici anni ho avuto la rivelazione che il sesso era una cosa meravigliosa se fatta in due, con una persona di genere femminile. Intorno a quel centro ho costruito un sistema ideologico che prevedeva un determinato abbigliamento (dark o paninaro), dei riti (i balli lenti) ed un proprio calendario (le feste, di solito il sabato sera). C'erano delle regole alimentari (consumo di alcolici) e una normativa di purezza ("non vorrai scoparti quel cesso?"). Ah, e avevo pure un mantra, che non ho ancora abbandonato, e che recita cosi':
W la fiGa
Questo era il mio sistema ideologico, con al centro una rivelazione che ognuno dei credenti aveva esperito a proprio modo.

Chi guarda l'ebraismo dall'esterno, per il gusto di prenderne le distanze perche' e' solo un "sistema ideologico",  finisce -guarda che strano- per dividere il mondo in buoni e cattivi, che poi e' esattamente l'effetto che la religione fa sui bambini. Un tipo di fede religiosa immatura ed infantile, fatta di opposizioni binarie. E persone dalla appartenenza cosiddetta meticcia la trasferiscono in blocco nella sfera politica. La quale attualmente, in Italia, e' cosi' confusa e dozzinale, e ti trovi costretto ad essere vago a proposito di quel che vuoi.

Mica puoi parlare a voce alta della dignita' delle donne, visto che poi ti trovi ad allearti con gente che piazza preti al capezzale delle donne che abortiscono. Mica puoi parlare a voce alta del diritto del popolo ebraico alla autodeterminazione, perche' poi ti trovi ad allearti con gente che considera l'esistenza di Israele [e la tua] un errore della storia [e tu un incidentale alleanza, che si puo' sostituire con qualcuno che porta piu' voti]. Pero' puoi proclamare, con furore religioso, che sai esattamente dove si nasconde il demonio. Nello schieramente avversario, ovviamente. E se guardi bene bene, aiutato dalle amicizie giuste, il demonio si nasconde anche in Israele. Che adesso e' di destra, quindi imbarazzante e cattivo. E poi, diciamolo, se non ci fosse questa ossessione per Israele, allora tutti noi ebrei capiremmo che dobbiamo schierarci con la sinistra... Sinistra, vabbe'; che dobbiamo schierarci, ecco. Contro Abberlusconi.

E via di invettive ed esorcismi, fino al prossimo verdetto delle urne. Appassionante, vero? Non vi sentite gia' mobilitati?

domenica 26 settembre 2010

consigli di lettura per la sora rosa

Questo e' un libro che parla della riforma Berlinguer e, quindi, anche dello smantellamento della piu' grande Universita' d'Europa, che ti ha causato un accoratissimo post. Non riesci proprio a ricordare quale partito ha voluto quella Riforma, uno dei grandi successi della sinistra che non si faceva fisime di purezza, ne' sottilizzava di coscienze linde, ne' aveva in odio i compromessi, che era esente da carrierismi e capace, oh capace! di fare politica. Quelli del partito che aveva testa, che non cedeva alle lusinghe di bipolarismo e proporzionale, che sapeva differire a tempi ragionevoli il sol dell'avvenire, il partito che poteva farcela non fosse per i fedifraghi che non l'hanno votato, il partito che era carino e di sinistra e socialdemocratico.

Il partito che quando e' al governo, tipo in Toscana, ti sforna questi bei capolavori qua. Decine di preti, con tanto di casa e personale di servizio pagati dal contribuente, che stazionano fissi negli ospedali, per arrecare conforto spirituale. Quanto alle altre religioni, arrangiatevi, ci sono le sale di preghiera interconfessionali. Il clero cattolico sara' impegnato a portare conforto spirituale, c'e' da supporre, prevalentemente alle donne che si apprestano alla interruzione di gravidanza.

Che vorrei io chiudere qui con la parola coscienza, come tu fai nella tua invettiva; invece non ci riesco. Quelli del partito che secondo te bisogna votare, che ci ha regalato quel bel gioiellino della riforma Berlinguer, partito che bisogna votare per non passare per traditori della Patria, devono essersi dimenticati quanto lo pagano, le donne, il lusso della coscienza dei medici maschi.

Mettetela in banca, via, la vostra coscienza.



UPDATE Rosa la ha preso male. Si e' lanciata in una distruttiva critica della riforma Gelmini - quella della scuola superiore. Forse non le era chiaro che qui si stava parlando di Universita'? Magari bastava dare una occhiata al titolo del libro che le avevo segnalato. Che e':  Beccaria Gian Luigi (a cura di), Tre più due uguale a zero. La riforma dell'Università da Berlinguer alla Moratti, Garzanti, Milano, 2004, pag. 200. 

Gia' in altre occasioni Rosa aveva mostrato di non prestare molta attenzione ai libri consigliati da altri.  Probabilmente succede quando si sa di avere ragione, ma cosi' tanta ragione che non si sente alcun bisogno di saperne di piu'. Quelli che conoscono tutto, ma proprio tutto e non andare da loro ad insegnargli nulla [1]. A me non e' mai capitato, pero'.

[1] e quelli che continuano a perdere le elezioni, per esempio. Perche' hanno ragione, in coscienza. La stessa coscienza di cui si occupano i cappellani negli ospedali.

quella brava signora che sta ad Hong Kong

Mi dicono che il post precedente era un po' criptico, per cui vado qui a spiegarmi meglio.

Dunque, gli ebrei americani, particolarmente i ggiovani, sono stufi di Israele e delle sue politiche nazionaliste e razziste, che li mettono in crescente imbarazzo con i loro amici liberal e di sinistra. Si chiedono perche' tanto odio? perche' tanta violenza? e insomma Israele non e' piu' tanto importante per loro, quindi tra poco smetteranno di sostenerla economicamente, e anzi in molti cominciano a capire che di uno Stato ebraico non c'e' alcun bisogno, che si sta cosi' bene lontani dal nazionalismo. Quindi i piu' intelligenti, motivati da nobile idealismo, hanno fondato questa lobby, J Street appunto, che ha avuto subito un grande successo, e in tanti hanno messo mano al portafoglio per sostenerla.

Per conoscere meglio J Street usate google, li trovate al primo posto e entrate pure nel sito. Una impressionante gamma di attivita', ed una martellante presenza mediatica. J Street si propone di fare pressioni sui parlamentari americani in modo che Israele possa essere messo di fronte alle proprie responsabilita' morali ebraiche liberal e democratiche. Che si ritiri al piu' presto dalla West Bank, perche' significa occupare immoralmente un altro popolo. Che accetti di dividere Gerusalemme e di farne la capitale mondiale delle religioni, perche' cosa ce ne facciamo di Gerusalemme. Che rinunci alla atomica perche' cosi' tutti saremo piu' buoni.

Siccome i ggiiovani americani ebrei (ma anche qualcuno non ebreo, anzi diciamo pure qualcuno palestinese) sono tutti di buone speranze e buoni ideali, non c'e' mica da stupirsi se in cosi' tanti sono accorsi a finanziare generosamente J Street, che infatti ha un bilancio cospicuo, e come tale puo' aprire sedi, acquistare spazi pubblicitari in cui spiega quali sono i cattivi: il governo di Israele, la destra repubblicana, gli evangelici e quei politici democratici che non la pensano come loro.

E inoltre io avrei un Colosseo da vendere. Interessa?

Perche' insomma, Jeremy Ben Ami, che di J Street e' il boss, si e' trovato a dover ammettere che un sostenitore di J Street e' un multimiliardario dalle idee perlomeno discutibili in fatto di ebraismo, e che non puo' essere certo definito pro-Israele, dal momento che ritiene che l'antisemitismo sia colpa degli ebrei stessi. Nota: gia' in campagna elettorale, Obama ha preso le distanze dalle fregnacce di Soros. La debacle di J Street arriva dopo una esibizione di mirror climbing che restera' nei libri di storia delle pubbliche relazioni come esempio da non seguire. Aperta con una sezione "miti e leggende su di noi" che si puo' leggere sul loro sito, dove sta(va) scritto che Soros non ha alcun legame con J Street. E poi seguita da contorsioni del tipo: noi non lo avevamo mai nascosto, cioe' lui pubblicamente ha detto che ci avrebbe pagati se la cosa funzionava, perche' dopotutto andiamo d'accordo. E comunque sono solo la bellezza di 250.000 dollari all'anno. Tutto qui, ecco. Moltiplicato per tre fa 750.000. Non poco, eh?

Gia'. Il resto del bilancio di J Street, la bellezza di 800.000 dollari, viene da una signora filippina che vive ad Hong Kong, ha passaporto cinese, e si chiama Consolacion Est-In-Cul, o qualcosa del genere. Non ha mai manifestato alcun interesse per il mondo ebraico o per Israele, e' sconosciuta ai media arabi, e non risulta avere altre attivita' economiche, a parte una compartecipazione in una azienda che si occupa di scommesse.

O meglio: un suo amico e' un tizio, amico di Soros, che dice di aver fatto un sacco di soldi scommettendo sui cavalli. Oltre al Colosseo, io vi vendo anche la Fontana di Trevi. Un affare. Ma solo se siete ggiovani liberal ed idealisti, come quelli che hanno sostenuto J Street fino ad adesso.

In ogni caso per J Street sara' un po' difficile provare che non ricevono donazioni dall'estero. E quindi dovranno pagare le tasse anche loro, come fanno tutte le  lobby.

Tanto per cominciare.

sabato 25 settembre 2010

le allegre finanze di J Street

Avete present J Street? Si', quelli che sono pro-pace e pro-Israele. Gli eroi della stampa de sinistra italica. Quelli che vogliono la fine degli insediuamenti, la divisione di Gerusalemme e i famosi confini del 1967. Una storia affascinante, la rapida affermazione di una lobby di giovani liberal di buone intenzioni, che portano i loro buoni sentimenti e il loro idealismo a servizio della pace. 
La cosa piuttosto curiosa sono i finanziatori, di tale impresa. Che, stando alla documentazione presentata dalla stessa organizzazione, sembra che non siano i giovani idealisti a mettere mano al loro portafoglio e finanziare le idealiste e pacifiche attivita'. Nell'anno 2008-2009 e' stata una anonima signora cinese. E il resto viene da Georg Soros - Il direttore di J Street, interpellato in proposito, ha cercato di negare, esibendosi in un raro caso di arrampicata sugli specchi.
Ah, Soros e' quello che ha dichiarato questa cosuccia: anti-Semitism is the result of the policies of Israel and the United States. Che insomma sono gli ebrei a causare antisemitismo (qui).
Ah, e prima che mi diate del fascista, leggetevi anche la inc...quieta reazione di Jeffrey Goldberg. C'e' anche una foto della signora di Hong Kong, che si chiama Consolacion Ediscul.

giovedì 23 settembre 2010

la fine degli intoccabili?

UNO La polizia italiana ha sequestrato un carico di esplosivo diretto in Siria. Non e' che io segua con molta attenzione gli intrighi internazionali, ma non ci vuole particolare acume per scoprire che la Siria e' una vacca sacra della politica estera italiana. 
Tanto per dirne una, vi ricordate la morte del prof. Paolo Ungari? L'ascensore si ferma prima di raggiungere il piano, il professore -notoriamente distratto- apre la porta e cade nel baratro. I tecnici arrivano per riparare l'ascensore e non si accorgono che c'e' un cadavere laggiu'. Estate romana, e d'estate fa caldo. Strano, no? E infatti la morte era sembrata strana a molti, p. es. per via dei rapporti di Ungari con l'ENAV - Ustica, avete presente? Ma anche chi aveva indagato su altri spetti della vicenda si era ben guardato dal notare che la palazzina in cui e' morto Ungari ospitava anche, indovina, l'ambasciata siriana. 

DUE Anche la finanza vaticana era, nell'Italia in cui ho abitato io, una vacca sacra. Leggo che la Guardia di Finanza vuole vederci un po' piu' chiaro, in quel turbinio di denari e di conti correnti. Il Vaticano e', guardacaso, perplesso e meravigliato e sicuramente ci sara' qualche sbroc sbroc che urla alla persecuzione. Il Vaticano vuole la pace in Palestina, invece i giudici sono tutti massoni, cioe' sionisti. Ma l'indagine va avanti.

Non vivo piu' in Italia e non ho intenzione di tornarci. Ma sono comunque contento quando le vacche non sono piu' sacre. Questoone di religione, sapete.

mercoledì 22 settembre 2010

Gerusalemme, 1918





E i ricordi di un massacro del 1921. Che io sappia, nel 1921 non c'erano ancora "insediamenti che ostacolano la pace" ma gli arabi apparivano determinati quanto ai mezzi per averla. Quella che loro chiamavamo pace.

strane irrilevanze

Magistrale post di Richard Millet. Ve lo riassumo [ma non fateci l'abitudine].

Matthew Gould, il nuovo ambasciatore inglese in Israele e' ebreo. Apriti cielo: la blog palla e i siti web degli opliti del bene britannici sono in tilt, sostengono che questo tizio fara' gli interessi di Israele e non quelli nazionali. I piu' moderati dicono che, trattandosi del figlio di sopravvissuti alla Shoah, potrebbe farsi prendere dalla ben nota fregola sionista militarista e dimenticarsi che Israele e' uno Stato overarmed [traduco: e che noi inglesi dobbiamo smettere di vendere loro delle armi].

Qualche tempo fa e' stata costituita una commissione di inchiesta sulla guerra in Iraq, e ne facevano parte due parlamentari ebrei e una musulmana. Su quest'ultima nessuno aveva nulla da dire, mentre l'ex ambasciatore britannico in Libia ha pubblicato un articolo sull'Indipendent. E spiegava che la presenza di Marting Gilbert e Lawrence Freedman avrebbe rovinato i rapporti con il mondo musulmano. Insomma, nulla contro gli ebrei, ma la situazione e' delicata e sarebbe meglio essere al di sopra di ogni sospetto. 

-Nulla contro gli ebrei, eh?
-No, proprio nulla, guarda, il fatto che Matthew Gould o Martin Gilbert per me personalmente e' irrilevante ma, sai, i musulmani...

Dunque, a proposito di irrilevanza, potresti per favore spiegare per quale ragione il tuo blog e il tuo editorialista preferito, dedicano cosi' tanto spazio a sottolineare le origini ebraiche del giudice Gladstone (quello della ridicola commissione di inchiesta sulla guerra di Gaza), degli intellettuali radical critici-di-Israele, o persino notano con soddisfazione la presenza di fondamentalisti ebrei alle manifestazioni antisioniste?

In quel caso l'origine ebraica non ti e' indifferente, nevvero?

mercoledì 15 settembre 2010

questione di religione [con un intervento di Rasputin]

Non intendo sprecare piu' di due righe per controbattere all'osceno articolo pubblicato da Time e dedicato alla Israele di questi mesi, quella su cui piovono missili (dieci in meno di una settimana), sai che novita', senza che l'articolista si degni di informare i lettori. Sai che novita', bis. 
L'articolo e' gia' stato demolito da molti, tra i quali segnalo Daniel Gordis
Letto? Bene.
Letto anche l'articolo di Time? Bene [ste fragole che lo linko, trovatevelo da voi].
Probabilmente sentirete anche voi, come la sento io, la voce di Rasputin, dal blog di Idiota Ignorante. Solo che invece di far piovere il sonoro "M'importa una sega", il mio personale Rasputin, e probabilmente anche il vostro, sta chiedendosi


Ma che 

vuole questo?

Laddove per questo si intende il testa di fragola che ha scritto il reportage per Time.
Che a lui proprio non va giu' che l'economia di Israele vada bene, con ricadute positive per chiunque in Israele ci lavori, palestinesi inclusi (e rumeni, e filippini, ecc. ecc.). No, non gli va affatto bene perche' noi israeliani dovremmo passare le giornate a piangerci addosso su come siamo stati cattivi con i palestinesi. Chissa', magari se riprendessero gli attentati suicidi allora si' che si sveglierebbe la sensibilita' degli israeliani. Come il papa ha chiesto scusa agli ebrei per i passati torti, cosi' dovremmo tutti noi alzarci in piedi, abbassare il capo, cospargerlo di cenere e chiedere perdono ai palestinesi per tutto quello che han dovuto passare.
Chissa', magari anche il massacro del Settembre Nero [opera dell'esercito giordano, 1970]. Chissa', magari anche i pogrom di Hebron [67 morti, ebrei, 1929]. Chissa', magari anche la carneficina di medici e paramedici ebrei dell'ospedale Hadassah di Gerusalemme, 1948. Ecc. ecc. 
Perche' ci si aspetta che gli israeliani, particolarmente quelli ebrei, passino il tempo ad affliggersi ed a piangere? 
Io non lo so. Ma forse lo sa Invisible Arabs. Googolate anche quello. E' in italiano ed e' uno dei blog piu' noiosi e ripetitivi che si possano leggere sul Medio Oriente. E l'autrice ha scritto tre libri, uno dei quali dedicato ad Hamas. Provate a cercare quel che dice degli ebrei. Anche se si dichiara laica, quel che scrive degli ebrei, e a Gerusalemme ne incontra non pochi (tra quelli che incontra, quasi di nessuno scrive il nome), e' robaccia riciclata dalla teologia preconciliare. A parte qualche pacifista, ovviamente isolato e perseguitato, gli ebrei che lei incontra al mercato, o mentre cerca parcheggio, sono tutti osservanti maniacali e ossessivi di una Legge patriarcale. Sono estranei al comandamento universalista dell'amore - e infatti guarda come perseguitano i palestinesi, e guarda  anche chi vita triste che conducono, ostaggi di quel Dio estraneo e vendicativo. Ste fragole, ripeto, che le link il sito. Andate a cercarvelo voi, si chiama Invisible arabs. 
Nella sua intervista ad Amos Oz, si lascia sfuggire che solo sei anni fa, per aver letto le memorie di Oz, e' riuscita a farsi una idea di come vivevano gli abitanti ebrei di Gerusalemme nell'epoca del Mandato. Ma in ogni suo articolo gli arabi di Gerusalemme piangono il bel tempo andato. Quando, ma lei non lo scrive, potevano tirare sterco sugli ebrei in preghiera, ed ogni tanto accopparne qualcuno. Questa tizia, che scrive su Sole 24 Ore e Stampa, nemmeno aveva idea, fino a sei anni fa, che Gerusalemme potesse avere una popolazione ebraica, per inciso laica. E gli insediamenti - sempre insediamenti, mai villaggi- ebraici sono per lei sempre estranei al naturale paesaggio della citta' santa. Insomma, noi ebrei li' a Gerusalemme proprio non ci dobbiamo stare.
Ora, magari chiedendo aiuto a Rasputin, proviamo ad immaginare cosa questa tizia si aspetta che facciano, gli ebrei.
piangere, affliggersi e scusarsi

uhe ueh hue [dove fragola va la hacca?]
Perche' hanno ucciso Gesu' e ne hanno rifiutato il messaggio di amore universale e perche' si tengono la loro Legge incomprensibile, estranea e cattiva. Come insegnava la teologia preconciliare, appunto. E come vorrebbe l'autore dell'articolo del Time. E magari i suoi lettori. 
Tanto pero' per non offendere i lettori cattolici, quelli che sono arrivati fin qua, voglio dire, devo fare una precisazione. E cioe' che la autrice di quel noiosissimo blog e' una che si ritiene laica. Questo e' l'aspetto piu' comico. Gli stereotipi clericali piu' retrivi sventolati come veriita' indubitabile da chi dichiara di essersi lasciato alle spalle ogni condizionamento religioso. Mentre ci sono cattolici impegnati nel dialogo con noi ebrei, che non coltivano affatto quel genere di pregiudizi e che non diffondono affatto quel genere di mitologia. Hanno fatto il gigantesco sforzo di provare a vedere le cose dal nostro punto di vista. 
Uno sforzo che qualsiasi giornalista, per non dire studioso, e' pagato per fare, ed informare di conseguenza i suoi lettori. E che la tizia degli arabi invisibili si guarda bene dal fare, visto che secondo lei un concerto rock nella parte ebraica di Gerusalemme, abitata quasi totalmente da ebrei, e' offensivo per i musulmani che vivono altrove e che stanno osservando il Ramadam. Pensate un po' che offesa ai diritti dell'uomo, questi ebrei che suonano cover dei Queen e interrompono per osservare lo Shabbat e non certo [cito] per rispetto dei musulmani. 
Nota che quando al Jerusalem Woodstock ci sono stato io, il gruppo piu' applaudito suonava non i Queen, ma i Jethro Tull. Credo che per i lettori degli arabi invisibili i Queen siano qualcosa di troppo occidentale, capitalista e perverso. Ah, e nonostante lo Shabbat, e la fesseria del giornalista di Time che ama parlare di mausolei dell'ebraismo, se di venerdi' sera vi viene voglia di farvi una birra, andare al pub, o magari mangiare aragoste [proibite dalla normativa religiosa ebraica] vi informo che nella zona di Nachalat Shiva ci sono fior di locali. Come ben sa Bibi Netanyahu che venne li' pescato dai paparazzi, per l'appunto un venerdi' sera, a mangiarsi le aragoste, e si gioco' il voto degli ultrareligiosi. Non pero' quello di venti e trentenni che frequentano quei locali. E pensare che quindici anni fa c'era solo il mitico Underground Pub.  
Ma Nahalat Shiva e' un quartiere ebraico di Gerusalemme [insediamento, quindi] costruito nel 1860. Accidenti, vuoi dire che nel 1860 c'erano gia' ebrei a Gerusalemme? Che questi ebrei israeliani non sono tutti arrivati da Brooklyn nel 1970? Notizia sensazionale, da tenere nascosta a chi va a cercare la notizia che gli arabi sono invisibili nelle pagine de La Stampa e del quotidiano della Confindustria. O nelle memorie di Amos Oz - cheppero', guarda te la sfortuna, parla di altro. 
Ora pero' ho tempo solo due domande. 
Domanda numero uno. Ma se cialtrone lamentose del genere passano per autorevoli quando invece  spacciano propaganda per informazione, che si puo' fare ? 
Questa e' una buona domanda. Se avete stomaco, provate pure a leggere quotidiani che almeno su Israele sono piu' tollerabili. Se avete tempo, secondo me vale la pena protestare con le redazioni, magari seguendo Informazione Corretta. Ma non fatevi illusioni. Non potete convincere un credente, di qualsiasi fede, che la sua religione non regge alla prova della ragione. E quello che viene riciclato su Israele e' roba religiosa, non informazione. Guardate con che lirismo metafisico si parla delle lacrime dei palestinesi. Osservate in che modo viene coltivato il dogma secondo cui se si fa pace a Gerusalemme allora poi scoppiera' la pace nel mondo intero, dal Marocco all'Afghanistan e ci sara' anche fi$@ per tutti, seppure in gran parte sepolta sotto il burka. Sono dogmi religiosi, non opinioni formate dopo aver considerato i fatti. Le opinioni cambiano, i dogmi no.  
D'altra parte, un occhio alla sociologia. Quei giornalisti che riciclano i propri pregiudizi spacciandoli per quadro della realta', rappresentano solo se' stessi e quelli come loro. Eta' media tra trenta e quaranta, titolo di studio in materie umanistiche, carriera accademica fallita, single o divorziati (senno' mica  finirebbero lontani dall'Italia). Ben difficilmente si tratta del segmento di popolazione il cui voto decide i governi, e per conseguenza la politica estera. Senza contare che la gran parte degli italiani non legge i giornali, e questo non e' necessariamente un male.  
Domanda numero due.  Davvero i giovani israeliani votano per Netanyahu? 
I giovani israeliani, scoglionati per il servizio militare di tre anni, votano quello che a loro sembra piu' affidabile cui affidare le trattative. Guarda te che strano. Ed e' storicamente provato che le trattative di maggior successo con i Paesi arabi sono state condotte dalla destra.  
Israele non e' piu' la patria del socialismo collettivistico dei kibbutz. I due principali partiti sono fondati e diretti da allievi di Jabotinsky, per il quale lo Stato ebraico avrebbe dovuto essere una democrazia di tipo anglosassone e non la versione ebraica dell'URSS. Netanyahu, nato e cresciuto nel settore piu' nazionalista di quell'ambiente, si e' fatto inoltre una fama di alfiere del libero mercato. Questo in coerenza con una corrente della sua parte ideologica, il sionismo revisionista, che pero' un tempo aveva anche accenni di collettivismo - ora non piu'. L'economia in Israele va bene, lo dice perfino Time, e proprio grazie alla politica economica di questo governo, e il governo stesso ne guadagna. 
Vi ringrazio per l'attenzione, prossimo post tra qualche giorno.

martedì 14 settembre 2010

i pifferi di montagna

In un tranquillo week end londinese, il solito gruppo di fancazzisti si trova, come d'abitiudine, a berciare slogan antisemiti fuori da un negozio di cosmetici. 
Voi capite che i cosmetici sono una cosa brutta perche' trasformano donne e uomini in oggetti di consumo. Per non parlare dei trattamenti contro la psoriasi, che sono una di quella futilita' occidentali e colonialiste vendute in quel negozio: la cui esistenza e' un crimine contro l'umanita'. 
Ogni volta che qualcuno si mette una crema della Ahava muoiono infatti decine di bambini a Gaza, e ne cade qualcuno da cavallo. Il gruppo di fancaz.. compagni di cui sopra, il giorno 11 settembre, ha cercato appunto di informare la clientela del detto negozio di questa tragedia. Non e' la prima volta, e non sara' nemmeno l'ultima, perche' questa gente ha davvero molto tempo a disposizione. 
Ma stavolta non e' andata molto bene.

lunedì 13 settembre 2010

terrorismo, porno e pedofilia [c'e' proprio tutto, eh?]

Ho sfiorato incidentalmente il tema della pedofilia nel clero cattolico ed ecco che la mia mailbox si e' riempita di mer...avigliati e addolorati commenti. Tra le tante cose che non capisco della rete e' la ragione per cui questa gente preferisca scrivermi in privato anziche' postare commenti in pubblico. Probabilmente se ne sentono autorizzati per il fatto che abbiamo avuto qualche scambio di opinione nei gruppi Usenet. Il fatto e' che scrivono scemenze, e forse ne sono consapevoli, e preferiscono non esibirle. Ma sono scemenze che rivelano molto di chi le scrive.
Il commentatore cretino, e vile, di questo blog solitamente e' maschio, a volte e' cattolico altre volte diciamo comunista. Il genere di comunista che ha sempre avuto un reddito superiore a quello degli operai, ma lui non lo sa perche' non ne mai incontrati. Molto spesso e'  un ibrido di ambedue, un catto-com, che attraversa una disperata crisi ideologica, causata dal miserando stato in cui versano i due suoi principali fari ideologici.
E dunque, il cretino in oggetto, non appena annusa toni meno che apologetici nel parlare del clero cattolico, sente l’urgenza di spedire all’autore la biografia di Meir Kahane, che era rabbino, e terrorista; e razzista. Oppure qualche elucubrazione sul fatto che in Israele ci sono rabbini pedofili eppero’ sappiamo bene di che religione ed etnia sono i proprietari del New York Times  che non ne parla – il che e’ falso, visto che il NYT copre i casi di pedofilia dove avvengono, Amish ed ebrei ultraortodossi inclusi. E, per inciso, e’ un quotidiano straordinariamente critico verso Israele.
In casi particolarmente gravi di delirio, la “campagna contro la Chiesa cattolica” viene messa in relazione con la politica estera del Vaticano, che come sappiamo e’ sempre limpidissima e guidata da caritatevoli ideali, eppero’ contratastata dalle sordide manovre della onnipresente lobby ebraica. E il qui presente blog sarebbe parte appunto di questa campagna, e’ anzi uno dei mezzi di questa cospirazione. Che se io sono parte di una macchina tanto potente, mi viene da chiedere perche’ cavolo sprecate tempo a scrivermi, tanto il vostro destino e’ segnato argh argh argh.
Il commentatore cretino, tipicamente, e’ antisemita. Se quindi puo’, sfoggia una qualche conoscenza dei misteri dell’Ebraismo . Lo fanno tutti gli antisemiti, devono mostrare ai loro lettori che loro conoscono gli ebrei e proprio perche’ li conoscono sanno bene quanto sono pericolosi. Il nome di Meir Kahane, che suona inconfondibilmente israeliano (si chiama Meir, come Golda) e che nel cognome ha la hacca e pure la kappa, suona abbastanza esotico e si presta benissimo a questo tipo di esibizione per i lettori italiani. Si presta un po’ meno il fatto che il partitello di Kahane sia stato messo fuori legge proprio da Israele e che ancora lo sia.
A questo punto le argomentazioni del comm-mentatore e quelle del catto-mentatore divergono. Il cattolico cala quello che per lui e’ l’asso, e a cui ricorre ogni volta che si parla di Inquisizione, Crociate, conquistadores, codardia di Pio XII e delle infinite occasioni in cui membri del clero si siano macchiati di crimini. E cioe’: E’ la natura umana. Traduco: l’uomo, per natura, e’ peccatore. La natura umana e’ corrotta e malvagia. Lo e’ quella dei preti pedofili come quella dei rabbini pedofili, come quella dei preti terroristi o dei rabbini razzisti.
Qui il cattolico non sta solo ripetendo una banalita’: sta ammanendo un insegnamento teologico. Cioe’ secondo lui gli uomini sono creati da Dio, ma poi hanno commesso il grave crimine di ribellarsi. E la ribellione e', per il cattolicesimo, una faccenda dannatamente seria. Per i cattolici non c’e’ nulla di piu’ ammirevole dell’obbedienza. Quando devono lodare le virtu’ di qualcuno trovano sempre modo di mostrare che si tratta di obbedienza, preferibilmente alla Chiesa, o a una certa idea di Chiesa. Per conseguenza di questa ribellione, di questo peccato originale, la natura umana, sarebbe irrimediabilmente corrotta e malvagia, e proprio per questo gli esseri umani avrebbero bisogno di qualcuno che indichi loro cosa e’ giusto e cosa e’ sbagliato. Questo qualcuno, per i cattolici, e’ la Chiesa, che nei suoi secoli di storia avrebbe accumulato abbastanza conoscenze, nonche’ le procedure adatte, per affrontare le questioni morali. Attraverso una specie di filo diretto con il Padreterno, che comunica principalmente con i papi e poi, in misura gradualmente meno intensa, con i vari membri maschi della gerarchia.
I credenti normali, da soli, non ci arrivano. Hanno bisogno della Chiesa, gia’. Lo so che suona illogico, ma questi sono dogmi religiosi; nessun cattolico devoto si sente ridicolo quando afferma  che un insieme di uomini celibi, poggiando su quel che altri uomini celibi hanno scritto e detto nel passato, e’ il piu’ titolato per giudicare se altri uomini celibi abbiano o meno commesso crimini nella loro relazione con le donne o i bambini. Che di quel gruppo non fanno parte.
Il communista commentatore ha una certa consuetudine con la retorica del cattolicesimo. Dopo tutto anche lui ha dovuto difendersi da chi gli presentava i crimini di Stalin, quelli di Castro, e via dicendo. Quindi anche per il comm-mentatore occorre distinguere tra nobili ideali, che restano ovviamente tanto piu’ nobili quanto meno sono calati nella realta’, e la miseranda umanita’ di burocrati (quando andava bene) e torturatori che ha costituito il personale dei partiti comunisti.  Laddove per “personale” intendo quelli pagati.
Quindi anche il commie-entatore ritiene che esista una cosa come “la natura umana” che e’ stata poi corrotta: per come la vede lui, dal capitalismo e dalla religione. Quindi per lui tutte le religioni sono uguali. Pero’ l’ebraismo e’ in qualche modo peggio delle altre, visto quel che succede in Palestina. E poi gli ebrei sono tutti ricchi e capitalisti, no? E inoltre la loro religione si basa sul Vecchio Testamento, che e’ barbaro cattivo e particolaristico, mentre Gesu’ era un rivoluzionario coi capelli lunghi. Ucciso dai farisei per aver cercato di liberare la Palestina.
Insomma, il commentatore vile e cattolico ci tiene a farmi sapere che la natura umana e’ la stessa, indipendentemente dalla religione (e quindi la sua religione e’ meglio della mia). E invece il commentatore vile e comunista ci tiene a far sapere che tutte le religioni sono ugali (e quindi la mia e’ la peggiore di tutte). Il commentatore ibrido, catto e commie voglio dire, ci aggiunge che questo blog e’ parte di un complotto, che e’ potentissimo e destinato a vincere, cui lui pero’ si oppone. Perche’ e’ intelligente.  
Siccome il blog e’ mio, vorrei approffittare dei miei diritti di proprieta’ per spiegare a questi signori un paio di cosucce. 
Io non sono affatto convinto che esista una cosa come la natura umana uguale ed identica per tutti. Nasciamo certo tutti uguali, ma per differenti esperienze ed educazione diventiamo diversi. Qualcuno sviluppa un talento per le lingue, qualcun altro una straordinaria capacita' di empatia, qualcuno diventa stronzo, qualun altro pedofilo, ecc. ecc. e  tra i pedofili ci sara’ chi trova un ambiente diciamo simpatetico in mezzo a persone di sesso maschile che portano tutti le sottane e non sono sposati. Qualche essere umano diventa anche terrorista, che il piu’ delle volte e’ una cosa relativa (vero, Commie?). Per esempio, uno dei piu’ grandi politici di Israele, capace di fare la pace con l’Egitto, un nemico che l’Iran in confronto e’ uno scherzo, era stato in gioventu’ autore di una delle azioni militari piu’ brillanti della storia della guerriglia contemporanea, la bomba al King David Hotel di Gerusalemme, che mise il fuoco sotto il deretano degli inglesi e li convinse a sloggiare.  E pochi anni dopo ad aprire relazioni diplomatiche proprio con lo Stato fondato da chi li aveva fatti sloggiare e che aveva, all’epoca eccellenti relazioni con i francesi. Ladies and gentlemen, the debacle.
Ora, il Commie, lui, e’ sempre pronto a chiedere la amnistia per i terroristi della sua parte, che detto per inciso non hanno combinato una fragola a parte dare il loro piccolo contributo a chi cercava un pretesto per riempire di botte gli studenti e quegli operai che il Commie non ha mai conosciuto.  Mentre Menahem Begin, Premio Nobel per la Pace 1978, cdetto per inciso trenta anni prima ha fondato uno Stato, il che era proprio l’obbiettivo che si poneva. Ma secondo il Commie andrebbe considerato terrorista da vivo come da morto. Anzi e’ pure responsabile, di piu’, colpevole, dell’esistenza di un partito israeliano che nel 1973 ha raggiunto, tenetevi forte, lo 1,2 per cento dei voti. E che nel 1980 e’ stato messo fuori legge. Miracoli della logica bacata del Commie.
Sicche’, caro Commie, con la tua pelosa e penosa proclamazione di antiterrorismo, io ci faccio la birra. Il prete irlandese che ha ammazzato nove civili e’, ai miei effetti, un sanguinario terrorista, e chi gli ha provveduto protezione e soccorso e’ un complice di terroristi. Non molto diverso da chi ha aiutato Giovanni Ventura e Delfo Zorzi a riparare al sicuro dopo la bomba di piazza Fontana. Anzi, siccome non te ne sei mai accorto, ti informo che il progetto sociale (anti-imperialista, se ti piace) dei terroristi bigotti e clericali dell’IRA non era poi cosi’ diverso dalla dittatura che Franco Freda e Stefano Delle Chiaie avevano in mente di stabilire in Italia. Chissa’ come fragola fai a trovarti bene in questa compagnia, anzi: camerateria, anziche’ in quella degli operai veri.
Per come la vedo io, l’Irlanda cattolica in lotta contro i cattivi protestanti manda in solluchero il bimbetto che c’e’ in te, che ancora sta seduto a lezione di catechismo e impara che la natura umana e’ la stessa per tutti. Poi c’era quella manfrina del peccato originale, ma tu stavi poco attento e hai solo imparicchiato che ribellarsi e’ giusto, ribellarsi contro tutte le religioni, particolarmente come ha fatto Gesu’ contro la religione degli ebrei. Che sono sempre cattivi e come si permettono di criticare la nobile cattolica e miserrima Irlanda.
Kahane era un terrorista? Si’. Menahem Begin e’ stato un terrorista? No. Perche’? Perche’ il  primo non ha ottenuto una fragola, ne’  poteva, mentre il secondo si’. E voglio vedere a cosa ha portato il massacro di nove civili innocenti, tra cui tre bambini, ad opera del prete irlandese di cui sopra.  Grazie della biografia, ne conosco di migliori.
E veniamo a te, caro Catto. Io avevo piu’ o meno quattro anni, quando ho imparato che il fatto che Gino rubasse le chewing gum non era una scusante per il fatto che io rubassi le caramelle. Tu probabilmente questo non sei riuscito ad impararlo, se mi ripeti che ogni religione ha i suoi pedofili e le sue magagne e che sarebbe ingiusto prendersela solo con la Chiesa. E no, non e’ che la maestra ce la ha con te, o i compagni di scuola sono gelosi del fatto che sei il piu’ intelligente e il piu’ secchione. E’ che proprio hai rubato le caramelle, quando era chiaro che si trattava di furto.
Non c’e’ nessuna strafragola di complotto degli avvocati e dei giornalisti con il naso adunco contro la Chiesa che sta sempre dalla parte dei poveri e degli oppressi e dei palestinesi. E non c’e’ nemmeno un attacco alla famiglia tradizionale fondata sul matrimonio e difesa dai tuoi uomini celibi in sottana, che di vita familiare hanno poca esperienza. E nemmeno e’ vero che questa cultura basata sulla mercificazione del corpo sbroc sbroc  poco accetta i tuoi valori e vuole trasformnare in postriboli quelle isole di castita’ e decenza e rispetto che sono le scuole cattoliche. Nemmeno e’ in discussione il tuo diritto a prestare atti di adorazione all’immagine di un giovane seminudo (la definizione non e’ mia, ma di un ex sacerdote cattolico).
Guarda, ti aiuto e ti spiego una cosa. Esistono decine di siti porno in cui suore e frati se lo mettono ovunque; ed altri siti sado maso, in cui il sado e’ un membro del clero e il maso un(a) fanciullo(a). Secondo te, perche’? No, non c’e’ alcun complotto dietro, e’ la semplice legge del mercato. Il porno si adatta alle fantasie del cliente, ed e’ questa la ragione per cui esistono portali che permettono di accedere a foto di donne ciccione, o di donne nere, o di mulatte, o di femmine con i piedi sporchi, o di sedicenti casalinghe. Perche’ si indirizzano a utenti, o clienti, che amano masturbarsi guardando donne ciccione, o mulatte o piedi sporchi ecc. ecc. In questo modo bizzarro e parallelo, che tutti gli utenti di internet hanno visitato almeno una volta, i tuoi preti e frati e suore hanno il ruolo di repressori, censori, torturatori. Hai mai provato a chiederti il perche’?
Caro Catto, la sessualita’ umana e’ una cosa molto complessa, e tutte le religioni la affrontano in quanto tale. Non ti spieghero' la prospettiva ebraica, e nei dibattiti su cosa e’ permesso fare (piu’ o meno tutto, tra adulti consezienti e monogami) o quando – che e’ la cosa davvero complicata. Il fatto e’ che incontrando protestanti di differente denominazione, ho piu’ o meno visto lo stesso genere di approccio, e per quel che ne so anche i pastori si trovano spesso a parlare di sesso E DI ALTRO con ragazzi e ragazze nel periodo della formazione del loro genere e della loro sessualita’.
Invece la tua religione, caro Catto, ha preferito semplificare e presentare al pubblico solo la faccia della proibizione. Si tratti di gay pride, di aborto, di autogestione dell’utero, del divorzio, del sesso tra i minori, persino di suore violentate nella ex Jugoslavia. La posizione della tua Chiesa e’ sempre e solo quella, un sonoro NO, una difesa spasmodica e morbosa di una roba chiamata famiglia tradizionale, che e’ poi una invenzione piuttosto recente. Diciamo dell’epoca vittoriana, prima i matrimoni erano combinati e il coniuge maschio aveva una certa liberta’ di trombaggio al di fuori della famiglia.
Le ragioni di questa involuzione sono tante, probabilmente il fatto di essere una gerarchia esclusivamente maschile, con a capo un personaggio ammalato  e stanco ha accellerato il processo. Ma il punto e’ un altro, caro Catto. E cioe’ che la stampa, i media, la TV, il pubblico insomma, ama infinitamente sbugiardare chi proclama di avere chissa’ quale statuto superiore, di parlare in nome di chissa’ quale moralita’ millenaria. Vale per il pubblico televisivo, ma anche per quello dei lettori di Boccaccio. E difatti la stampa israeliana si diverte a sbugiardare rabbini che parlano di giustizia sociale e poi sfruttano immigrati clandestini. E la stampa americana, prima di prendere di mira i pedofili in tonaca, sbugiardava predicatori pentecostali trovati a letto con puttanoni a fare cose babilonesi nei motel. E se la stampa araba fosse libera, si divertirebbe a fotografare gli ulema che mangiano porcello, preferibilmente durante il Ramadam. Crudele? Si’.Ma questa e’ la valle di lacrime nella quale viviamo, come dite voi, e sarebbe una cosa decente prenderne atto.
Il punto non e' che il mondo di oggi capisce poco il celibato, e cerca di lordarne la santita' esibendo storie di preti che cedono alle tentazioni della carne. Il celibato, quello dei monaci buddhisti, e' anzi popolarissimo. E negli ultimi anni si sono visti un certo numero di film sulla vita nei conventi, preferibilmente di clausura, la cui colonna sonora consiste solo in canti gregoriani. Film noiosi, a mio giudizio. Ma di un certo successo, presso quello stesso pubblico che si diverte a leggere storie di preti che approfittano di fanciulli impuberi. Storie, dico: perche' potrebbero essere vere, e il piu' delle volte lo sono, come potrebbero essere esagerate, o persino false. Poco importa la realta' dei fatti, una volta che sono accertati; resta il danno all'immagine, e quello viene ricordati dei lettori. A voi restano le casse prosciugate per pagare  gli avvocati. E vi resta la soddisfazione di aver tenuto una linea chiara coerente e semplice in questioni complicate. Ah, la soddisfazione di poter dire no. Di negare piacere, in nome di Dio, ad altri esseri umani.
Non c’e’ nulla che solletichi la stampa piu’ di questo spettacolo: gli uomini di una chiesa che di giorno pronuncia fermissimi NO a qualsiasi sollecitazione della carne, beccati di notte a farsi titillare i genitali. E' uno spettacolo che ha grande successo di critica e pubblico. E peraltro, caro Catto, tu e i tuoi fate esattamente lo stesso ogni volta che vi capita di incrociare un ebreo che mangia del prosciutto. Vi date di gomito dicendo che questi semiti la fanno tanto difficile con le loro superstizioni, poi appena possibile eccoli li’ che fanno esattamente come noi. E’ proprio una religione superficiale, fatta di osservanze esteriori, roba da gente ipocrita e farisaica. Che fragola si credono di essere questi ebrei.
E’ del tutto fuori posto il giochetto retorico, derivato diretto diretto dal catechismo, di tirare in ballo la natura umana peccatrice ed il bisogno di una Chiesa misericordiosa. Quel bisogno e’ solo tuo/vostro e non del resto degli esseri umani. I quali regolano i propri conti con Dio, o chi per Lui, Lei, Esso,  a modo loro e senza presupporre di aver perduto l’innocenza originaria per colpa di un serpente fallico e di un frutto tondo come una tetta. Malata e peccatrice sara’ la tua, di natura. Non la mia, non quella di chi cattolico non e’.

domenica 12 settembre 2010

capi de che

Io vivo a Londra, e pago le tasse. Parte delle tasse che pago andranno a sostenere le spese della imminente visita di Ratzinger. Che non sono poche: tra sicurezza ed altro si parla di 15 milioni di sterline, delle quali solo meta' sono pagate dalla Chiesa cattolica stessa.
E questo non mi garba affatto. Quando un leader musulmano, ebreo o induista, viene in visita in UK per incontrare le locali comunita' islamiche, ebraiche ecc. ecc., il contribuente inglese non paga le spese. Quelle spese sono sostenute da musulmani, ebrei o indu' ecc. ecc. 
Mi direte che il papa e' un Capo di Stato, che questa e' una visita di Stato e che Ratzinger non viene trattato diversamente da altri Capi di Stato.
Al che io vi rispondo che questa commistione tra religione e politica non e' proprio una cosa simpatica. La struttura gerarchica della Chiesa cattolica provvede protezione a criminali di ogni sorta, per esempio pedofili, che solo perche' indossano un abito talare al momento del crimine, godono di una impunita' sconosciuta a pedofili di altra professione, o confessione religiosa. 
E se mi dite che io dovrei pagare le spese della visita di Ratzinger perche' e' un capo di Stato, allora vi informo che ministri di Israele non possono visitare il Regno Unito perche' rischiano di trovarsi processati per [supposti] crimini. Questo e' il modo in cui in questo Paese vengono trattati i Capi di Stato. 
Ora, il ruolo delle gerarchie ecclesiastiche durante i disordini in Ulster e' assai poco chiaro. Vedi ad esempio questa storia qui. Si parla di un prete cattolico, autore di un massacro, in cui morirono nove innocenti, tra cui tre bambini. E di come il vescovo lo trasferi' in altra parrocchia - ma sempre, beninteso, in Ulster. Che per quell'assassino era una manna, visto che si trattava di un ufficiale dell'IRA. Tragedie che rimangono nella memoria collettiva della popolazione del Nord Irlanda - vedi questo murale.


Insomma, le tasse versate dal contribuente inglese [me incluso] andranno a coprire le spese della visita di un capo di Stato, la cui politica estera e' un filino ripugnante. Per non dire di quanto sia contraria agli interessi degli inglesi stessi.  
E pertanto vi invito a protestare. Un buon modo sarebbe firmare questa petizione. Che parla di un'altra pagina poco simpatica.

lunedì 6 settembre 2010

domenica 5 settembre 2010

"la Sha'ria e' la principale fonte del diritto"

Sta scritto qui. E' una Costituzione. Si'.
Ora provate ad immaginare se in Italia qualcuno volesse introdurre un articolo della Costituzione che dicesse, chesso', "I principi del Codice di Diritto Canonico sono la fonte del diritto italiano".
Qualcuno mi spiega come mai, a sinistra, si dovrebbe celebrare la proclamazione di uno Stato con quella Costituzione? Io non ci vedo nessun progresso. 

sabato 4 settembre 2010

di destra?

Ho trovato un paio di post di aiwac che spiegano molte cose sulla cultura politica dell'Israele di oggi. 
Il primo viene dal suo vecchio blog, e il secondo lo ha appena postato. Beninteso, aiwac e' il blog  di un autore Modern Orthodox. Per lui i diritti della collettivita' vengano sempre prima di quelli dell'individuo, e inoltre ritiene che questo sia uno dei valori centrali dell'Ebraismo.  
Io la penso in maniera molto diversa ed ho le mie ragioni per essere piu' ottimista di lui. Vedo delle opportunita' dove lui vede qualcosa che non gli piace. Non sono d'accordo con l'etichetta "destra" che lui appiccica a un insieme di tendenze culturali e politiche. Ma che queste tendenze vadano assieme e' innegabile. Invece in troppi lo negano, in Israele si guardano bene dal metterci piede e producono una immagine di quel Paese che e' -come minimo- distorta. 
Buona lettura.

venerdì 3 settembre 2010

sentite come suona illuminato

ed illuminista, e comprensivo.
One should not underestimate, for instance, the [power] of the Jewish lobby, at Capitol Hill, the American parliament. It is the best organised pressure group there. In other words, one should not underestimate the grip the Jewish lobby has on US politics. Be it with the Democrats or the Republicans, there is little difference.
One should not underestimate the opinion - outside the lobby - of the average Jew who does not live in Israel. There is indeed among most Jews a faith [geloof] - I cannot think of a better way to put it - that they are right. And faith is something difficult to disprove with rational argumentation. It doesn't depend on them being religious or not. Even secular Jews [vrijzinnige] share the same faith of being right. It is therefore not easy, even for a moderate Jew, to talk about what's happening in the Middle East. It's a very emotional issue [for them]." 
Avete capito? Lo "average Jew" e' una creatura emozionalmente disturbata, che coltiva la convinzione di essere sempre nel giusto e che, anche quando e' un moderato, non puo' essere convinto con argomentazioni razionali. Per esempio quella del legame ancestrale alla terra da parte dei poveri palestinesi dispossessati. Una argomentazione razionalissima.
E poi c'e' una lobby che controlla la politica del governo della nazione piu' potente del mondo.

oppio dei popoli

Ogni religione e' superstizione ed alienazione. L'alienazione viene superata dal comunismo, che rende gli uomini felici e non piu' bisognosi di religione alcuna. A Cuba, come tutti sanno, c'e' il comunismo realizzato, gli uomini sono felici e le donne anche [e per questa ragione amano cosi' appassionatamente  equa e solidale i turisti italiani, che  sono comunisti anche loro].
Pero' ...
La didascalia dice: A Santeria High Priest prepares a rooster for sacrifice in a ceremony for the recovery of ailing Cuban leader Fidel Castro. Tratto da qui, che e' una interessante serie di fotografie su religione e guarigione. C'e' anche qualcosa di europeo, e per di piu' cattolico.
Riassumiamo: a Cuba, dove la Rivoluzione ha vinto la sua battaglia nel 1959, ci sono persone che pregano per la guarigione del Lider Maximo e per propiziarla celebrano cerimonie con impiego di un pollo. Le persone che praticano tale superstizione sono, stando alla foto, piuttosto giovani. Nati quindi quando il comunismo era gia' realizzato. Non conosco molto della Santeria, ma non credo che la pratica di questa religione derivi da contatti con i perfidi, cattivissimi e capistalistissimi missionari.
Quindi questa foto non esiste. E Fidel sta benissimo, vero?

mercoledì 1 settembre 2010

lettera a un inglese medio a proposito del gioco dei birilli

Caro John Bull, o come-ti-chiami,
premetto che non mi stai molto simpatico, visto che dovunque hai posato le tue chiappe di amministratore dell'Impero, adesso c'e' una guerra. Ma ho visto qualcuno dei tuoi consapevole di questa faccenda, il che fa onore anche a te. Sebbene sia noto che di politica capisci meno della mia compagna di classe che si chiamava Patrizia, era ripetente e voto' quando noi eravamo ancora al quarto anno di liceo. E ignorava la differenza tra Camera e Senato. Lei aveva argomenti convincenti per far dimenticare a noi maschietti il grave problema di affidare il nostro destino anche al suo voto ignorante - quel genere di argomenti, diciamo, ormonali. Era ripetente, appunto. Tu non hai le tette, ma una panza cospicua e  hai mandato a casa Churchill dopo che ha vinto la guerra. Per dire quel che capisci di politica, John Bull. Ma ti perdono anche questo.
Inoltre, sia ben chiaro che ti ammiro per la capacita' di trangugiare quella roba che si chiama Marmite, che qui la mettete persino sui bagel. E non riusciro' mai a bere quanto bevi tu, praticamente a tutte le ore, e probabilmente anche prima di votare.
Ora, in Pakistan e' stato scoperto un giro di mazzette che coinvolge la nazionale di quello sport buffo che si gioca vestiti di bianco, ci sono dei birilli, e di solito perde la squadra che gioca controsole. Si', non ci capisco una mazza (ci sono pure delle mazze, in quello sport), mi ci annoio anche, ma questo non e' colpa tua, John Bull. Annoiarsi quando si guarda uno sport non ha nulla a che fare con quel che succede in campo, come mi spiego', nel periodo dei mondiali di calcio, un simpatico americano esperto di baseball che trovava noioso il soccer.
Io provo ad immaginare cosa succederebbe se si scoprisse che un paio di attaccanti della nazionale italiana di calcio, piu' il portiere, si sono fatti corrompere per perdere delle partite. E putacaso la nazionale di calcio si trovasse in tour un Paese con molti immigrati italiani, facciamo l'Argentina, con quei quattro felloni seduti sul bus assieme ai loro colleghi. Roba brutta, certamente. E quindi capisco che la stampa, di destra, di sinistra, di centro, di argento e oro (la BBC, dico, con riferimento agli stipendi dei giornalisti) faccia dei gran titoli sulla nazionale di cricket del Pakistan e la tragedia collettiva per i pakistani ovunque si trovino, che sia Inghilterra o madrepatria. Tutto molto comprensibile.
Ma quello che faccio fatica a comprendere, John Bull, e' la teoria che per l'orgoglio nazionale del Pakistan questa roba sarebbe una tragedia che aggrava il dramma della alluvione di questi giorni. Centinaia di migliaia di persone hanno perso casa, familiari e beni. Ci sono milioni di sfollati. La fame e la disperazione attendono una generazione intera di abitanti del Sindh. Esattamente, John Bull, credi che la nazionale di cricket, trionfando in una gara di birilli, possa cambiare qualcosa per quei milioni di persone?
Vediamo se la capisci cosi': un terremoto distrugge casa tua, perdi anche la possibilita' di accedere al tuo conto in banca perche' lo stesso terremoto viene usato come scusa per nasconderti i documenti, hai davanti un inverno gelido al termine del quale gli avvocati della compagnia immobiliare e della banca si presenteranno a te dimostrandoti che devi pagare un sacco di soldi, e prova tu a fare loro causa, perche' il difensore civico e' fratello del direttore della banca, il tuo amato pub e' in frantumi e li' dentro sono morti i tuoi figli che correvano a cercarti quando il terremoto e' iniziato, la figlia chissa' dove e' finita ti hanno detto che un tale se la sta spupazzando nel retro di una bottega rimasta in piedi, non hai notizie di tua moglie, ovviamente hai perso il lavoro, pero' la nazionale di calcio ha vinto. Che consolazione, vero? No?
E allora perche' cavolo i pakistani dovrebbero sentirsi meglio pensando ai birilli?